ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Stazione, rissa in via Eritrea: "Coinvolti quindici giovani"

Rissa in zona stazione tra una quindicina di ragazzi giovani: sul posto polizia locale e carabinieri. L’episodio di violenza, purtroppo...

L’episodio di violenza, purtroppo non nuovo al quartiere che circonda la stazione storica, è avvenuto ieri pomeriggio attorno alle 17,30

L’episodio di violenza, purtroppo non nuovo al quartiere che circonda la stazione storica, è avvenuto ieri pomeriggio attorno alle 17,30

Rissa in zona stazione tra una quindicina di ragazzi giovani: sul posto polizia locale e carabinieri. L’episodio di violenza, purtroppo non nuovo al quartiere che circonda la stazione storica, è avvenuto ieri pomeriggio attorno alle 17,30. Per cause ancora al vaglio degli inquirenti, un nutrito gruppo di ragazzi tra i 20 e i 30 anni di origine straniera ha iniziato una rissa in via Ertirea, all’altezza di via Ceva, vicino al distributore di benzina.

La violenta discussione, a quanto emerso ieri, riguardava in particolare due soggetti. Attorno a loro, presumibilmente, si sarebbero accerchiate le due diverse fazioni per poi affrontarsi arrivando alle mani. Per fortuna non si registrano feriti, forse anche grazie a una tempestiva chiamata alle forze dell’ordine. In seguito alla segnalazione infatti sono arrivati sul posto agenti e militari. Alla vista delle forze dell’ordine, i ragazzi si sono dileguati. Le indagini, riferisce l’Arma, sono in corso e partiranno dall’analisi dei video delle telecamere di sorveglianza.

Episodi simili, si diceva, non sono purtroppo nuovi alla zona della stazione. Uno dei tanti risale a un mese fa ed è avvenuto a pochi metri di distanza dalla rissa di ieri: il figlio di un negoziante di via Eritrea, originario del Bangladesh, aveva appena parcheggiato l’auto vicino alla macelleria di famiglia, quando è stato aggredito da tre ragazzi giovani. Ha iniziato a gridare aiuto, rivolgendosi al padre che era dentro il negozio e che è subito intervenuto. I due si sono poi chiusi dentro il locale, finché i ragazzi non se ne sono andati. In un’intervista al Carlino, il padre ha raccontato di un gruppo di ragazzi giovani che quotidianamente frequenta quel punto del quartiere. "Tutti i giorni davanti al mio negozio – ha detto –. È un disastro, non ne possiamo più".