"Strage, il nome di Bellini era nell’agenda di Cavallini"

Il processo ai mandanti del 2 agosto 1980. L’ex generale del Sisde. ricoverato in ospedale

Migration

Proseguita e subito rinviata all’1 febbraio, a Bologna, l’udienza preliminare del processo sui mandanti della Strage del 2 agosto 1980.

Imputati sono il reggiano Paolo Bellini, accusato di concorso con i Nar condannati e con Gelli, Ortolani, D’Amato e Tedeschi, tutti deceduti e ritenuti "mandanti, finanziatori o organizzatori". Richiesta di giudizio anche per l’ex generale del Sisde Quintino Spella e l’ex carabiniere Piergiorgio Segatel (depistaggio), e Domenico Catracchia (falso), amministratore di condominio di via Gradoli a Roma dove transitarono i Nar. Il rinvio dei lavori è dovuto al fatto che la Procura generale ha depositato le motivazioni della sentenza Cavallini, la richiesta di misura cautelare nei confronti di Bellini e il provvedimento di rigetto del gip Francesca Zavaglia, per i quali sono stati chiesti dalle parti termini a difesa. L’avvocato di Spella, Luisa Granata, ha presentato un certificato medico per le gravi condizioni di salute del suo assistito, chiedendo il legittimo impedimento. Nessun imputato era presente in aula. Una memoria su Bellini, infine, è stata depositata dalle parti civili: "La sua figura – così un passaggio –, annotata da Cavallini nella propria agenda, si pone come indizio grave da collocare nel contesto indiziario dell’ordinovismo veneto e dell’anello di collegamento fra quest’ultimo e il gruppo dei Nar: Cavallini".