Sul sito di Faw neanche una traccia del maxi-investimento a Gavassa

A denunciare la quasi totale assenza di informazioni in Cina è il consigliere Fabrizio Aguzzoli. Mentre Pederzoli punta il dito sui diritti dei lavoratori: "A Changchun sono stati calpestati"

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di Daniele Petrone

"Sul sito cinese di Faw non c’è traccia dell’operazione a Gavassa. E su Baidu, il motore di ricerca più utilizzato in Cina, ci sono solo quattro articoli di giornale che ne parlano, con neanche 600 visualizzazioni. In Oriente la joint venture è pressoché sconosciuta…".

Ad alimentare altri dubbi è Fabrizio Aguzzoli, consigliere comunale di Coalizione Civica, il quale ha esposto alcune sue ricerche nell’incontro pubblico che si è tenuto mercoledì sera a Binario 49 dove si è parlato di Silk Faw, la start up sino-americana che vorrebbe insediarsi a Reggio per costruire l’hypercar elettrica di lusso. Un evento per il quale era stato inoltrato al Comune un invito di partecipazione al tavolo, non raccolto però né dal sindaco né da alcun assessore. "Quella che ci hanno proposto finora è una narrazione favolistica, ma mancano le garanzie – ha continuato Aguzzoli – Non vorrei che volessero fregarci il know-how e sfruttare il marchio della Motor Valley. Inoltre stride molto su tanti aspetti il lavoro del Comune, dalla mancanza di una valutazione di impatto ambientale fino ad un piano industriale mai mostrato". Infine il mistero su Li Chongtian, annunciato un mese fa come new entry nel cda, ma che non comprare nella visura camerale e nella quale neppure Faw è presente.

"Da alcune ricerche, quest’uomo non è neppure nel board directors di Faw, ma è a capo di una compagnia assicurativa, della quale il colosso cinese è azionista", ha concluso. Mentre Cosimo Pederzoli di Sinistra Italiana – incalzato dal giornalista di Reggio Sera, Paolo Pergolizzi che ha moderato il dibattito – ha spostato il focus sui "diritti umani degli operai calpestati a Changchun, nel quartier generale di Faw, tra salario basso e condizioni di lavoro. Una situazione denunciata anche dai sindacalisti tedeschi quando ci fu un’analoga operazione in Germania fra Faw e Volkswagen. Il Comune di Reggio nel suo statuto dice di tutelarli, dunque sindaco e giunta vigilino visto che si sono esposti così tanto. Altrimenti costituiremo un comitato italo-cinese per battagliare sul tema".

Intanto le opposizioni continuano a battere chiodo. I consiglieri regionali Gabriele Delmonte e Maura Catellani puntano il dito contro i finanziamenti pubblici elargiti dalla Regione a Silk Faw ancora senza avere la proprietà di un terreno: "Si ripensi al modello per partecipare ai bandi. Stupisce inoltre che a distanza di un mese dalle rassicurazioni dell’assessore regionale Vincenzo Colla il quale ha risposto con una timida rassicurazione sul fatto che fosse tutto sotto controllo ad una nostra interpellanza, il governatore Stefano Bonaccini esprima invece preoccupazione". Infine, il capogruppo del Carroccio in Consiglio Comunale, Matteo Melato fa sapere che dopo l’interpellanza depositata è stato richiesto un corposo accesso agli atti. "Vogliamo capire se questi mesi son state solo parole al vento. I reggiani devono essere tutelati nella loro onorabilità".