Svaligiarono una cassaforte A processo i due ladri del lusso

Un uomo e una donna accusati di furto e ricettazione: rubarono 40mila euro di orologi e vestiti preziosi

Svaligiarono una cassaforte   A processo i due ladri del lusso

Svaligiarono una cassaforte A processo i due ladri del lusso

di Alessandra Codeluppi

Un furto in casa del valore di oltre 40mila euro. Ne deve rispondere a processo il georgiano 52enne Costantin Cujba, accusato di essersi introdotto nell’abitazione di una coppia nel quartiere di Regina Pacis. La polizia di Stato lo ha individuato come presunto autore del colpo, avvenuto il 19 dicembre 2019, attraverso un’indagine che ha fatto perno anche sulla sportina di una nota catena che vende utensileria e articoli per la casa.

Secondo l’accusa, quel giorno, dopo aver rotto le porte di ingresso, Cujba avrebbe rubato mobili e aperto la cassaforte con un flessibile, per poi arraffare gioielli per 10mila euro, tredici orologi di diverse marche tra cui Rolex, 1.500 euro, tre buoni fruttiferi postali per 30mila euro, due cellulari, un tablet e un pc portatile.

Lui e un’altra donna, una connazionale 40enne, devono anche rispondere di ricettazione: gli agenti della questura, nel corso di due perquisizioni domiciliari, hanno trovato nelle loro case accessori di marca che, secondo l’ipotesi accusatoria, sono riconducibili a furti ai danni di diverse persone, tra cui alcune identificate. All’indirizzo di lui c’erano, tra le altre cose, una pelliccia, un Rolex da donna, borsette di Vuitton, Prada, Burberry’s, Fendi e Gucci, oltre a monili d’oro. Al domicilio dell’imputata c’erano diversi orologi di differenti marche tra cui Rolex, Jaeger e Picot, altri gioielli e dispositivi informatici (Ipad e fotocamera). La polizia aveva trovato anche un flessibile e, come detto, una borsa con impresso il marchio di una catena commerciale.

Gli agenti si erano rivolti al punto vendite per chiedere se per caso il flessibile fosse stato acquistato lì. Da un controllo, era emerso che uno di quegli attrezzi, venduti non troppo frequentemente, era stato comprato proprio nel giorno in cui fu messo a segno il colpo in casa. Visionando le telecamere del negozio, gli agenti hanno poi individuato un soggetto che sembrava combaciare con Cujba, indagato per furto e con precedenti. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Nicola Tria, mentre la coppia derubata si è costituita parte civile tramite l’avvocato Simona Magnani. Ieri, durante l’udienza davanti al giudice Michela Caputo (foto), è stata accolta l’istanza avanzata dal pm per permettere ai padroni della casa svaligiata di visionare un dossier fotografico per verificare se riconoscono alcuni beni loro rubati nel 2019. Il processo proseguirà in giugno.