Tracciamento covid in tilt, a Reggio Emilia genitori prigionieri in casa

L’aumento spropositato dei nuovi positivi e la carenza di operatori stanno facendo riversare le richieste sulle farmacie private

Reggio Emilia, 24 dicembre 2021 - Il sistema di tracciamento collassa. Con l’aumento dei contagi, nonostante la campagna vaccinale prosegua, c’è bisogno anche di fare i tamponi. I problemi? Sempre gli stessi, mancanza di operatori e l’organizzazione che salta. Una mamma (che ha preferito restare anonima) racconta l’episodio emblematico capitato nella classe di sua figlia. La piccola di 8 anni, che frequenta l’Istituto Matilde di Canossa di Ciano, ora si trova in quarantena insieme a tutta la classe composta da ben 25 bambini.

Nuovo decreto Covid, cosa cambia

A dare l’allarme di un presunto contagio, che avrebbe potuto interessare i bambini esposti, è stata la maestra della classe risultata positiva al Covid. L’istituto ha immediatamente avvisato l’Ausl e ora la classe è costretta a terminare le ultime lezioni prima delle feste, in didattica a distanza. Fino a qui nulla di strano, se non fosse per la lunghissima attesa di 25 bambini, che aspettano ancora dopo una settimana di ricevere la prenotazione del tampone e che non potranno svolgere alcuna attività fin quando non verrà accertato il loro stato di salute. La mamma della bambina, dopo aver ripetutamente chiamato l’Ausl per sollecitare la programmazione del tampone, ha infine deciso di recarsi direttamente al drive-in di Montecchio. Anche qui, esito sconcertante: solo 4 operatori e 1 al centralino, assunti part-time e che lavorano a ritmi forsennati, non riuscendo comunque a rispondere a tutte le richieste.

Terza dose, effetti collaterali con Moderna o Pfizer. "Nessuna reazione avversa seria"

Ciliegina sulla torta: personale, che a sua volta non ha la possibilità di farsi il tampone, "perché non ha tempo". Questa mamma riferisce che "le famiglie sono inchiodate a casa coi figli in quarantena ai quali vengono precluse tutte le attività, in attesa di vedere quello che succede". Intere famiglie che pagano lo scotto dei ritardi. "I focolai di cui parlano – dice la mamma – sono finti, i bambini non sono stati nemmeno testati, e alla domanda su quando, ipoteticamente, avrei potuto fare il tampone a mia figlia, mi hanno risposto entro fine anno faremo il test, 24-25 e 26 siamo chiusi". Il direttore generale, Cristina Marchesi, nella conferenza stampa di ieri ha invece sostenuto che "il Natale per noi non sarà affatto una pausa, ma al contrario un periodo di attività molto intensa".

Passa all’attacco anche il presidente di Federfarma, Giuseppe Delfini, che sottolinea l’assalto alle farmacie con queste parole: "L’Ausl sta andando troppo a rilento con i tamponi molecolari e tutte le farmacie stanno fronteggiando una situazione fortemente drammatica, abbiamo troppe richieste". Poi Delfini prosegue, dicendo che "siamo 80 farmacie e al giorno ci occupiamo all’incirca di 1500 tamponi, ci sono positivi à-gogo , il telefono squilla di continuo; la mia paura è che la gente per inadempienza dell’Ausl si rivolga a noi, recandosi in farmacia anche quando sospetta di essere postiva perché ha avuto contatti".

Conclude: "Per legge e per buon senso non dovrebbe capitare, ma il sistema sta spingendo i cittadini in quella direzione". Anche la mamma intervistata conferma questa ipotesi: "Vista la lunga attesa, per stare sicuri tutti i genitori della classe, me compresa, si sono recati in farmacia per il tampone. Ovviamente abbiamo omesso che i bambini sarebbero potuti essere positivi". Una procedura sempre più diffusa se l’Ausl non riuscirà a intervenire, aumentando il ritmo dei tamponi per uscire dalla quarantena.

Covid, le ultime notizie

Discoteche chiuse per Capodanno e fino al 31 gennaio

Zona gialla da quando in Emilia Romagna. Per Bonaccini dopo Capodanno

Positivo al Covid: cosa fare e quarantena

Zona gialla da quando in Emilia Romagna. Omicron verso 20% dei casi

Covid, mappa Ecdc: tutto il Nord Italia in rosso scuro

Le regole per i viaggi, Paese per Paese