
Scarsa partecipazione di pubblico, l’assenza dei vertici dello Stato pesa. Il Comune: "Da protocollo del Quirinale, Mattarella non poteva venire di nuovo".
Una festa del Tricolore per pochi. Il 228° anniversario della nostra bandiera passa in rassegna come l’edizione col minimo storico di partecipazione in piazza, escludendo la cerimonia in piena pandemia. Due o al massimo tre file nei punti di maggior concentrazione e di miglior visuale dietro alle transenne, ma tanti e troppi spicchi vuoti attorno al municipio per una cerimonia di alto valore simbolico nazionale che meriterebbe ben altre cornici di pubblico. Si torna sempre alle annose critiche che ormai stancano quanto l’evento stantio, ma sulle quali continueremo a battere nella speranza di un miglioramento di cui possa godere l’intera città. Nessuna carica dello Stato, nessun rappresentante di Governo o dell’Unione Europea come quasi sempre è avvenuto negli anni.
Perché la bandiera d’Italia non viene celebrata sempre, di rigore, dal presidente della Repubblica? Una domanda rivolta anche al sindaco Marco Massari: "Abbiamo chiesto e verificato, c’è un problema di protocollo del Quirinale – spiega – Mattarella non può partecipare due volte allo stesso tipo di manifestazione e siccome a questa festa era già venuto, non è stato possibile averlo come ospite. Altrimenti ci avrebbe fatto ovviamente un enorme piacere".
Massari dal suo legittimo punto di vista difende a spada tratta l’edizione di ieri e si dice soddisfatto. "Un evento grande ed emozionante che ha coinvolto tutta la città. Quest’anno abbiamo deciso di declinarlo sui temi dello sport e della cittadinanza che per noi sono centrali per l’inclusione e la convivenza tra i popoli. E la nostra Reggio è all’altezza di questa sfida decisiva grazie anche ai valori tramandati della bandiera – ma che vanno sempre rinnovati – di fratellanza, solidarietà e uguaglianza". Così come fa scudo sulla scelta di affidare la ‘lectio d’onore’ al presidente della Regione (seppur già goda del diritto di intervento nel cerimoniale della festa). "Nessun rappresentante istituzionale e ’tono minore’ per una festa forse troppo popolare? Beh, de Pascale lo è – obietta il primo cittadino alle nostre domande – Ed è altresì una festa popolare e nazionale, trasmessa quest’anno da Caterpillar che è stata molto seguita e di cui abbiamo avuto riscontri da tutta Italia". Poi però in vista dell’anno prossimo dice: "Quest’anno abbiamo avuto interlocuzioni con le alte cariche istituzionali, ma per problemi contingenti non sono andati a buon fine (tra questi il neo vicepresidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto che ha declinato per impegni istituzionali, ndr). Ma non abbiamo problemi nell’aprire il prossimo anno alle massime cariche".
La speranza è che già da oggi si costruiscano le basi per la festa della prossima edizione. E che sia rivolta maggiormente alle giovani generazioni che proprio attraverso il nostro giornale (nelle prossime pagine) lanciano una richiesta di maggior coinvolgimento sulla kermesse e di tutte le classi, come una giornata dove anche sono tra i protagonisti. Perché saranno coloro che in futuro dovranno continuare a sventolare e portare in alto la bandiera.