Vaccino a Reggio Emilia, un open day per le donne in gravidanza

Nelle giornate di venerdì 17 e sabato 18 settembre, all'hub delle fiere, le future mamme potranno confrontarsi con medico ed ostetrica e sottoporsi alla somministrazione

A Reggio Emilia, un open day per le mamme in gravidanza

A Reggio Emilia, un open day per le mamme in gravidanza

Reggio Emilia, 15 settembre 2021 - Un open day per il vaccino anti Covid dedicato alle donne in gravidanza, e raccomandato, in particolare a quelle con età maggiore o uguale a 13 settimane (cioè dopo il primo trimestre). Ad organizzarlo, l'Ausl di Reggio Emilia, che ha previsto,  nelle giornate di venerdì e sabato prossimo (17 e 18 settembre), all'hub delle fiere, la presenza di un medico e di un'ostetrica, con cui le future mamme potranno confrontarsi ed eventualmente effettuare la vaccinazione.

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L'iniziativa è stata promossa alla luce del mutato quadro di "vulnerabilità" delle gestanti rispetto al virus. "Nella prima ondata, le donne gravide e i bambini erano soli stati sfiorati, come se fossero quasi protetti - spiega Lorenzo Aguzzoli, direttore della struttura di Ostetricia e Ginecologia dell'Arcispedale Santa Maria - . Nella seconda ondata, la mutazione del virus e in particolare, la variante delta, ha invece portato quella delle donne gravide ad essere una categoria considerata fragile".

Lo confermano i dati nazionali con 70 donne incinta ricoverate in terapia intensiva nelle prima ondata, contro le 277 nella seconda. A Reggio Emilia,  dall'inizio di pandemia sono stati affrontati circa 80 casi di gravide (tutte non vaccinate), di cui due gravi. Una futura mamma è stata ricoverata in rianimazione e ha partorito in modo prematuro con taglio cesario e un'altra è stata sottoposta ad una terapia con ossigeno ad alto flusso. 

Continua Aguzzoli: "Il rischio di mortalità materna delle gravide senza vaccino è di 22 volte maggiore rispetto alle non gravide di pari età, la probabilità di ricovero in terapia intensiva è di tre volte superiore e il rischio di supporto respiratorio, cioè di intubazione tracheale è dalle due alle tre volte più frequente".

"Oltre al rischio acuto - prosegue il professionista -, aumenta la percentuale di patologie gravi in gravidanza, che sono il parto pretermine, il quale cresce di 4,29 volte e  l'ipertensione, che sale di 4 volte e aumenta il rischio di morte intrauterina. In molti casi la patologia passa anche al feto". Per quanto riguarda i rischi di reazioni avverse al vaccino invece, dice ancora Aguzzoli, "uno studio americano ha dimostrato che sono sovrapponibili a quelle delle donne non gravide".

Da qui l'appello dell'Ausl a vaccinarsi mentre prima, conclude il medico, "davamo alle donne l'indicazione di non fare nulla". Una neomamma reggiana che ha voluto portare la sua testimonianza afferma: "Ho voluto vaccinarmi per la salute mia e della mia bambina. Non ho avuto nulla e sono contenta di aver fatto questa scelta".