Via Talami, rumori e smog dai treni I tre amministratori pagheranno

Erano finiti a processo con l’accusa di aver disturbato il riposo dei cittadini. Ma ieri gli imputati, tre amministratori di società collegate al trasporto pubblico, hanno chiesto di evitare il giudizio attraverso l’oblazione, ammessa dal giudice: in pratica verseranno una somma allo Stato e il reato loro contestato si estinguerà. Parliamo di via Talami, dove i residenti da anni si battono contro le emissioni maleodoranti dei locomotori diesel e il rumore provocato dai convogli ferroviari. I tre chiamati a rispondere dei livelli sonori sono Davide Cetti, 65enne di Ravenna, amministratore unico di Fer-Ferrovie Emilia Romagna, società che ha in gestione l’area adibita a deposito ferroviario di via Talami; Giuseppina Gualtieri, 65 anni, di San Lazzaro di Savena (Bologna), che riveste lo stesso ruolo per Tfer spa di Bologna, che eroga il servizio di trasporto ferroviario locale; Danilo Ghetti, 72 anni, di Ravenna, della Ma.Fer srl di Bologna, che si occupa di manutenzione e rifornimento dei mezzi rotabili nella struttura di via Talami. Secondo la ricostruzione accusatoria, "in orario notturno, dalle 4 alle 6, le manovre e accensioni dei mezzi su rotaia hanno provocato inquinamento acustico". Nello specifico, si tratta di motrici a gasolio che stazionano fuori dal deposito per le procedure si verifica e sicurezza. "Il rumore ha superato il limite previsto dalla legge 459 del 1998, nella fascia oraria notturna, di 60 dbA, arrecando disturbo al riposo".

L’avvocato Raffaella Pellini, residente nella zona e da anni impegnata per riportare la quiete nel quartiere, ieri si è presentata in tribunale insieme a una quindicina di residenti, che volevano testimoniare e costituirsi parte civile. Quando i tre imputati hanno domandato l’oblazione, il pm Maria Rita Pantani si è opposto, proponendo l’arresto o l’ammenda. Secondo il giudice Michela Caputo, se è vero che in via Talami si svolge un’attività professionale intrinsecamente rumorosa, i livelli di rumore sono stati troppo alti: così li ha ammessi alla pena pecuniaria. "Come legale che tutela i cittadini devo dire di aver constatato tra i colleghi della difesa lo stesso atteggiamento che percepivo ai tavoli della Regione e del Comune: non c’era ascolto – commenta l’avvocato Pellini –. In questi giorni i rumori molesti e le emissioni di gas sono già ripresi con grande insistenza. Se il disturbo continuerà proporremo nuove denunce. Il fatto che i tre imputati abbiano rinunciato al processo è molto significativo. Per loro saranno circa 500 euro ciascuno. Ma ringraziamo il pm che si è dimostrato sensibile agli interessi di chi non aveva voce. Per i cittadini è una vittoria".

Alessandra Codeluppi