Giovanni Lindo Ferretti e Israele: “Sono triste, ora i muri servono per contenere il male”. Video

Il leader dei Cccp inaugura la mostra sui 40 anni del collettivo punk reggiano: “Ho cambiato radicalmente il mio punto di vista, ma se non avessi scritto ‘Palestina’ non avrei poi capito”

Reggio Emilia, 11 ottobre 2023 – "Le nostre case ad altri, le donne vedove; pietre disperse all'imbocco della strada, guidano i passi dell'intifada". Era il 1984 quando Giovanni Lindo Ferretti (video), voce e penna del collettivo punk reggiano Cccp, scriveva questi versi del brano "Palestina".

Cccp: apre a Reggio la mostra sui 40 anni del collettivo punk reggiano
Cccp: apre a Reggio la mostra sui 40 anni del collettivo punk reggiano

E stamattina l'artista emiliano ha presentato, assieme ai compagni di allora Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur, la grande mostra "Felicitazioni! Fedeli alla linea. Cccp 1984-2024" che raccoglie 40 anni di storia della band.

Impossibile non pensare a quei versi oggi, davanti alla guerra tra Israele e Hamas. "Se li riscriverei? - si chiede l'odierno Ferretti, passato dall'altra parte del filo spinato in quella guerra fratricida tra israeliani e palestinesi - Quando esistevano i Cccp io avevo un'idea di Israele e Palestina molto ideologica. Anche molto onesta, però tutta determinata dallo studio. Poi io ho fatto la mia salita a Gerusalemme, mi ci voleva un incontro. Stare al muro del pianto per me è stato fondamentale e il mio colpo d'occhio su quel pezzo di mondo è cambiato radicalmente. Ma se non avessi scritto quelle cose, non avrei voluto poi andare e capire".

Le immagini del massacro al rave di Re'im, e tutte quelle che scorrono a fiumi su internet, tv e giornali, non lasciano certo indifferente il cantante di Cccp e Csi: "Oggi sono intristito per tutte le persone che conosco in Israele. Ma sono intristito anche per ciò che succede tra Russia e Ucraina, così come lo sono per gli Armeni del Nagorno-Karabakh di cui non si parla mai. Questa è la fine della storia e la vendetta della geografia. Io mi alzo la mattina e dico le preghiere. Ma sono anche per costruire muri e barriere di filo spinato quando servono, per impedire al male di dilagare. La cortina di ferro ha permesso all'Europa di vivere in pace da 50 anni: quel muro è venerabile. Non dimentichiamoci che tutta la nostra civiltà nasce da due mitologie che sono fratricidi: Romolo e Remo, Caino e Abele".

La mostra

È molto più di un racconto della loro carriera la mostra 'Felicitazioni! Cccp-Fedeli alla Linea 1984-2024', che apre giovedì 12 ottobre ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. A quarant'anni dall'uscita del primo Ep, Ortodossia, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur tornano con un vasto progetto, visitabile fino all'11 febbraio: 25 sale con installazioni, opere site specific, inedite fotografie d'archivio, costumi di scena e, naturalmente, la loro musica. Inoltre i Cccp si racconteranno nel ciclo di incontri collegati alla mostra, 'Danni collaterali’.

L'esposizione, che sottolinea la forza dirompente dei testi e l'aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorre l'intera storia. Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni ’80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri a Amanda Lear.

Un percorso cronologico e antologico porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai Cccp, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create.

Il racconto cronologico lascerà anche spazio ad ambientazioni immersive per ricostruire, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini, il caos dell'essere Cccp, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti.