Kanye West, dal palco spariscono le torri: ennesimo mistero sullo show al Campovolo

Il mega-concerto del 27 ottobre. Intanto crescono i malumori nella società che detiene la Rcf Arena. Le polemiche riguardo al rapper una ’brutta reputazione commerciale’

A destra il palco sospeso, senza torri, del 2016. A sinistra in alto il palco in Arena

A destra il palco sospeso, senza torri, del 2016. A sinistra in alto il palco in Arena

Reggio Emilia, 18 ottobre 2023 - E se non fosse un classico concerto? Ora che la data è fissata e che mancano soltanto i biglietti, il mistero Kanye West si sposta sul piano dello show. Cosa farà il 27 ottobre alla Rcf Arena? Ogni mistero prevede un canovaccio fatto di piccoli indizi, discrepanze che lascino spazio all’immaginazione. Ed eccoci serviti: lunedì pomeriggio il palco che era stato creato nei giorni scorsi, risultava semi-smontato. Non del tutto: rimane infatti la base, l’isola orizzontale su cui poter montare la scenografia. Ma sono state tolte le torri laterali che di solito sorreggono luci, impianti e grandi schermi. Perché?

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L’ipotesi più banale è che essendoci stato un rinvio, si sia pensato di ridurre al minimo l’impatto della struttura, rimanendo pronti a rimontare tutto anche all’ultimo, al minimo cenno della produzione. Ma c’è anche un’altra ipotesi, più ineffabile. Pare infatti che sia stata la stessa produzione americana a dire ai tecnici che quelle torri non sarebbero servite. Perché lo show avrebbe avuto una forma del tutto diversa.

Per immaginare qualcosa di simile è utile osservare le immagini del Saint Pablo Tour di Kanye West del 2016. Un palco sospeso, che fluttua sopra il pubblico come un tappeto volante, sostenuto da un enorme carroponte che lo fa scorrere. Ma questo tipo di scenografia all’Arena, che non è un palazzetto con un soffitto, sembrerebbe difficile da replicare. Eppure un palco senza ’muro’ sarebbe l’ideale per un altro motivo: Kanye West ha scelto Reggio per presentare il suo ultimo album in uscita, e con ogni probabilità lo farà in streaming mondiale. A quel punto, con un sistema di telecamere puntate su di lui e pronte a roteargli attorno, non avrebbe più senso montare due torri fisse. Molto più senso avrebbe usare un sistema di gru che tengano in sospeso luci e grandi schermi, permettendo agli occhi elettronici di girare attorno al palco.

Si capirà qualcosa di più nei prossimi giorni, osservando i movimenti in Arena. Ma intanto continua a crescere il dibattito in città attorno alla figura del rapper americano, che si è fatto conoscere non solo per la musica ma anche per folli dichiarazioni sui Mein Kampf e altre stupidaggini. Contro di lui si sono lanciati politici, associazioni e artisti, cosa che ha fatto crescere una frattura tra i soci privati dell’Arena, la società C.Volo, e la città. Finora rimasti in silenzio, nonostante le critiche mosse anche dal primo cittadino su tempi organizzativi e contenuti artistici, i privati che hanno in mano l’area potrebbero replicare nelle prossime ore.

Innanzitutto chiarendo compiti e responsabilità: la C.Volo detiene l’area, mentre la società Arena Campovolo srl di Maioli e Salzano è il braccio operativo commerciale, infine c’è l’agenzia Vivoconcerti che è la referente italiana per molti artisti stranieri, tra cui appunto Kanye West. C.Volo non si ritiene nella posizione di poter dire cosa si possa portare dentro la venue al campovolo, cosa che spetta a Salzano e Maioli semmai. E anche in quel caso, il timore dei soci è che il dibattito che si è sollevato in città crei una ’brutta reputazione commerciale’ per l’Arena, che diventerebbe un luogo accessibile soltanto a patto di essere persone gradite in città. Un precedente considerato pericoloso, dai soci di C.Volo.