Trump presidente, i cestisti della Grissin Bon preoccupati

Needham: "Non ha mai parlato bene degli afro-americani". Robinson: "Il mondo sta diventando razzista"

Il play biancorosso Derek Needham

Il play biancorosso Derek Needham

Reggio Emilia, 10 novembre 2016 - L’elezione a sorpresa del magnate Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti ha provocato molte reazioni anche tra gli atleti Usa che giocano nella nostra penisola.

«Non ho niente di buono da dire su questa notizia». Ecco l’esordio, tra il serio ed il faceto, di Derek Needham sulla elezione del magnate alla Casa Bianca. Il playmaker a stelle e strisce della Grissin Bon (che ha anche il passaporto montenegrino), intercettato ieri dopo il test contro la Virtus Bologna, non sa cosa aspettarsi dal futuro dopo la sorprendente vittoria del candidato del partito repubblicano.

Il 26enne, non nasconde la sua preferenza per Hillary Clinton. «Ci aspettavamo tutti vincesse lei – ha confessato –. È stata una sorpresa anche per noi». Nativo di Dalton (contea di Cook, nello stato dell’Illinois), Needham (arrivato a Reggio durante gli ultimi playoff scudetto e poi confermato per l’attuale stagione) non nasconde le perplessità sul nuovo presidente, anche in virtù del pensiero di Trump sulla comunità afro-americana.

«Non so cosa aspettarmi ora dal futuro – ha confessato in conclusione -. Sinceramente quando ha trattato l’argomento degli afro-americani, non ne ha mai parlato benissimo. Un po’ preoccupato lo sono».

Anche Delroy James, l’altro statunitense biancorosso, ha fatto sapere di aver votato per Hillary Clinton e di non essere soddisfatto .

E non hanno fatto mancare il loro parere neppure due ex cestisti della Pallacanestro Reggiana rimasti nel cuore dei tifosi: Donell Taylor e Dawan Robinson. Il primo, sulla sua pagina Facebook, ha postato una scritta coi colori del lutto che recita: «Il giorno peggiore in America? L’11 settembre. Il secondo giorno peggiore? Il 9 novembre».

Sulla stessa linea il commento di Robinson che sui social network interviene spesso a difesa dei diritti degli afroamericani nel suo Paese. Non a caso D-Rob (come era soprannominato quando giocava con la Trenkwalder) scrive con amara ironia: «Non capisco perché sono tutti così scioccati, questa è l’America oggi. Ed è pazzesco come sta diventando razzista il mondo».

Toni più sfumati, ma non meno preoccupati, quelli che usa Thomas DeVontè, atleta 23enne che milita in C Silver con la Lg Castelnovo Monti.

Thomas è originario del Maryland, vive a Washington e ha votato per posta: per Hillary Clinton. Commenta così la vittoria del suo avversario: «Credo che per gli Stati Uniti il successo di Trump sia un ritorno al passato. Tuttavia il popolo ha votato e il suo voto rispettato. Speriamo che faccia il meglio per la nazione. Ammetto di essere un po’ preoccupato, vediamo cosa farà».