Teatro Galli Rimini, arriva anche Roberto Bolle

L'inaugurazione il 28 ottobre alle 20 con il mezzosoprano Cecilia Bartoli. Il 3 novembre in scena il grande ballerino

Roberto Bolle

Roberto Bolle

Rimini, 19 ottobre 2018 - Sono passati 75 anni dal bombardamento che nel 1943 ha devastato il Teatro Galli di piazza Cavour. Da quel giorno il teatro non ha mai più riaperto, ma ora, dopo un intervento massiccio di restauro messo in atto dal Comune e dalla Regione, il Galli tornerà a splendere. Il 28 ottobre, infatti, alle 20, ci sarà la serata inaugurale con madrina d'eccezione il mezzosoprano Cecilia Bartoli, che debutterà al Galli con ‘La Cenerentola’ di Gioachino Rossini.

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Rimettere in piedi il teatro, ideato dall’architetto Luigi Poletti e inaugurato nel 1847 con l’Aroldo di Giuseppe Verdi, però, non è stato per niente facile. I lavori, infatti, hanno richiesto un investimento di 36 milioni di euro, di cui 31,7 finanziati con risorse comunali e 4,7 milioni provenienti dalla Regione, che ha utilizzato i fondi europei Por Fesr 2007-2013, a cui si aggiunge un contributo straordinario di quattrocentomila euro, sempre da parte di viale Aldo Moro, per la realizzazione della programmazione artistica. Alla sala principale del Teatro, inoltre, se ne affiancano altre 8 più piccole che verranno utilizzate per le prove, per la danza e altre attività. Nei progetti futuri, poi, il Galli sarà il perno di un disegno che lo vede al centro di un grande parco culturale cittadino insieme al vicino Castel Sismondo che ospiterà il Museo Fellini e al Fulgor, la sala restaurata e riaperta lo scorso anno.

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Il Teatro Galli, quindi, è stato pensato per essere un punto centrale della città e il programma inaugurale vuole dare la spinta giusta per la sua affermazione. Tra i grandi appuntamenti di apertura spicca anche lo spettacolo di Roberto Bolle, che andrà in scena il 3 novembre alle 20, con la tappa d’eccezione del ‘Roberto Bolle and friends’. Il 10 e 11 dicembre, invece, toccherà a Valery Gergiev e ai suoi complessi del Mariinskij di San Pietroburgo per il Simon Boccanegra di Verdi, in una sorta di gemellaggio poiché, poco dopo le fatiche riminesi per l’Aroldo, il maestro di Busseto si trasferì proprio nella città russa dove mise in scena una apposita versione de La forza del destino.

Un traguardo importante quindi il restauro del teatro, come sottolineato anche dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi: "Rimini – osserva il sindaco – è famosa per la sua internazionalità legata al mare. oltre a questo oggi ci sarà il ritorno alla sua dimensione storica e artistica attraverso il teatro. Rimini è una città romana, medievale, rinascimentale poi ci sono l'Ottocento di Verdi e il Novecento di Fellini. Nell'Ottocento i riminesi si inventano i bagni marini e Rimini diventa una capitale del turismo: allora si disse 'se siamo una capitale del turismo avremo un teatro da capitale’". Al sindaco fa eco il governatore della Regione Stefano Bonaccini: "La riapertura del Galli ha in sé una eccezionale importanza per tutta la comunità regionale, italiana e internazionale. Rimini ritrova un bene architettonico di grande valore, un edificio che faceva parte della sua anima profonda e l'Emilia-Romagna un altro luogo recuperato lungo la strada degli investimenti in cultura".