REDAZIONE RIMINI

Albero cade su un’automobile, guerra di querele per il risarcimento

Il proprietario sarebbe stato minacciato dal titolare della ditta operante, lui risponde e chiede 100mila euro

Albero cade su un’automobile Guerra di querele per il risarcimento

Il pino della discordia. Quello che il 22 gennaio scorso, all’ora di pranzo, è franato in viale Orazio a Riccione – a seguito di un regolare abbattimento per i disagi provocati da esso – addosso ad una fiat Panda di proprietà di una riccionese di 71 anni, danneggiandone la carrozzeria. Una caduta che avrebbe dunque provocato alcuni danni al veicolo e di cui la riccionese avrebbe chiesto conto tramite il figlio – rivoltosi all’avvocato Stefano Caroli – all’impresa che operava nel cantiere edile per conto di una società. Società che veniva prontamente contatta dal proprietario della Panda per ottenere una ricognizione dei danni e procedere all’apertura di un sinistro per il risarcimento danni. Ma proprio durante il sopralluogo dell’incaricato di visionare il danno, e responsabile dell’impresa operante, tra quest’ultimo e il proprietario della Panda sarebbero nati i primi screzi. Secondo il rilevante, l’auto avrebbe riportato danni per massimo 80 euro, quando invece le richieste del proprietario, misanese 50enne, il danno si aggirerebbe intorno ai 300 euro, considerando che la caduta del pino avrebbe reso inutilizzabile la vettura fino alla riparazione.

In questo contesto, l’incaricato dell’impresa edile, però, avrebbe rivolto al 50enne alcune minacce, anche di morte, tali da indurre la querela per il reato specifico e anche per estorsione, ritenendo il 50enne che le minacce ricevute avessero tale natura. Un primo colpo legale a cui, nei giorni successivi segue da parte della società mandataria il risarcimento di 300 euro come richiesto dal proprietario della macchina danneggiata dal crollo del pino. Ma di lì a poco, ad aprile, ai soldi segue una replica legale alla querela presentata dal 50enne. Una ’controquerela’ da parte della ditta operante nel cantiere e la persona incaricata di fare la ricognizione del presunto danno, rivolta al proprietario della Fiat Panda. Una querela per diffamazione, a seguito di una dura lettera recapitata alla società mandataria dal 50enne per sottolineare il comportamento minaccioso dell’incaricato. La battaglia è ora aperta, e sul piatto la società che gestiva il cantiere ha chiesto dal canto suo un maxi risarcimento di 100mila euro per le presunte diffamazioni ricevute.