
Il municipio di Coriano
La Cassazione con l’ordinanza pubblicata a fine aprile ha messo la parola fine al contenzioso tra l’amministrazione comunale di Coriano e una parte di dipendenti ed ex dipendenti pubblici. I lavoratori o pensionati coinvolti dovranno risarcire l’ente per una somma complessiva di 560mila euro. I fatti risalgono al 2012, quando cambiò l’amministrazione comunale e la nuova giunta si ritrovò con i conti che non tornavano in quanto ai trattamenti accessori e legati alla produttività elargiti a pioggia ai dipendenti pubblici. Con simili evidenze in mano, dopo il lavoro di analisi fatto fare da una società di consulenza, iniziò un contenzioso che in Tribunale del lavoro nel 2017 vide vincere i dipendenti. Ma quello fu solo il principio. La Corte di Appello, nel 2020, ribaltò il parere del Tribunale e sancì la fondatezza di quanto l’amministrazione andava contestando. Otto anni dopo l’inizio del confronto, i dipendenti vennero messi davanti al fatto che le cifre andavano restituite. Ne seguì un nuovo confronto in Cassazione con 24 tra dipendenti ed ex a ricorrere contro il Comune difeso dall’avvocato Stefano Mainardi. Cinque anni dopo viene scritta la parola fine in questa lunga vicenda, e per i ricorrenti la cosa cambia eccome perché le cifre percepite indebitamente, così ha stabilito la Cassazione, andranno restituite. L’ordinanza conferma di fatto la sentenza in Appello che aveva dichiarato nulle le determine dirigenziali attraverso le quali erano stai erogati i trattamenti accessori a titolo di progressione economica orizzontale, quelli di produttività, altri incarichi e compensi per specifiche responsabilità.
Un conto complessivo che in municipio avevano quantificato in 560mila euro di denaro pubblico erogato in conseguenza a quelle determine. Il meccanismo che aveva portato a elargire i denari pubblici risaliva a diversi anni prima rispetto all’azione della giunta nel 2012, ma il recupero delle somme può essere fatto solo per gli anni tra il 2012 e il 2016, anno in cui il Comune sospese i trattamenti accessori, retrocedendo peraltro il personale viste le progressioni orizzontali non legittime. Ora i dipendenti dovranno pagare anche le spese legali. L’amministrazione comunale ha avuto un confronto con le rappresentanze sindacali il 23 maggio e in seguito ha pubblicato una delibera di giunta con cui si dà il via al recupero delle somme.
Andrea Oliva