Atleta autistico, per le Paralimpiadi c’è speranza

Luca, mezzofondista, era stato escluso dagli Europei. Ma il presidente del comitato apre: "Regole in revisione"

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Uno spiraglio per Luca Venturelli. Il giovane mezzofondista bellariese affetto da una forma leggera di autismo, escluso clamorosamente dagli Europei paralimpici di atletica perché troppo intelligente (sic) mette a segno una vittoria di tappa. Il presidente dell’International Paralympic Committee, Andrew Parsons, in occasione della visita alla sede del Comitato Italiano Paralimpico a Roma nei giorni scorsi, commentando il caso di Luca Venturelli, ha detto: "Non conosco il caso specifico, ma i criteri di eleggibilità degli atleti con disabilità intellettive sono determinati dalla Federazione internazionale. In questo momento è in corso la revisione del codice di classificazione, ci saranno tre giri di consultazioni aperte anche agli atleti e ai differenti tipi di disabilità: si tratta di un lavoro di revisione di tre anni, ma non so anticipare quali saranno le decisioni". "La consideriamo un’apertura importante, ora attendiamo il responso definitivo, sarà difficile per Luca essere ammesso alle Paralimpiadi di Parigi 2024 ma puntiamo a Los Angeles 2028", spiega Cristiana Delmonte, mamma del 18enne mezzofondista autistico azzurro escluso dagli ultimi Campionati europei paralimpici di atletica perché il suo quoziente intellettivo (97) è risultato superiore al massimo di 75 previsto dall’attuale codice di classificazione.

"Luca ha ricevuto di recente – aggiunge la madre – le congratulazioni del presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli, perché con la sua attività ha fatto sì che si siano avvicinati all’atletica tanti altri ragazzi con disabilità. E l’ha invitato a scrivere una lettera al presidente Parsons". Detto fatto: Luca chiede che "in futuro venga consentita la possibilità di gareggiare anche a chi", come lui, ha un quoziente di intelligenza superiore a 75. "Non si deve considerare solo l’aspetto cognitivo, ma anche quello adattativo e relazionale", scrive. "Luca ha un livello 1 di autismo, la forma più leggera, ’con minore necessità di supporto’. Resta la difficoltà a legare la parte intellettuale con quella cognitiva", ricorda la madre.

Intanto Luca continua ad allenarsi, anche se questa settimana è in vacanza studio a Dublino. "Ora si preparerà per le gare di cross all’aperto a ottobre e novembre – conclude Cristiana Delmonte –, visto che la stagione ufficiale è terminata. Poi a inizio anno riprenderà con le gare, inizialmente indoor, in questo caso con la Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera".

Mario Gradara