Rimini, bidello arrestato per violenza su ragazzini. "Li adescava sul web come un rapace"

Il 35enne si fingeva YouTuber. Indagata la moglie: "Sapeva degli abusi"

La Polizia di Stato di Forlì, ha arrestato un 35enne per violenza sessuale su due minori

La Polizia di Stato di Forlì, ha arrestato un 35enne per violenza sessuale su due minori

Rimini, 20 novembre 2018 - Un po' guru, un po’ negromante, seduceva, adescava e violentava i ragazzini più fragili che navigavano a vista nello sterminato e sfacciato sottomondo del web. «Vorrei fare lo YouTuber», confessava un giovane su Facebook. «Io l’influencer», ammetteva un altro su Instagram. E lì, in quel lembo d’illusione che sfocia nella passione e s’alimenta d’impeto adolescenziale, si fiondava lui. «Un predatore camaleontico... Un rapace...», scrive il giudice nell’ordinanza di arresto.  Destinatario della custodia cautelare firmata dal gip di Forlì è un 35enne insospettabile bidello di Rimini, sposato e padre di 4 figli piccoli. L’uomo, ora in cella a Forlì, è accusato di violenza sessuale (palpeggiamenti e baci), adescamento di minori e maltrattamenti in famiglia. Due i ragazzini vittime di violenza. Altri otto di adescamento. «Con me diventerai una star» assicurava l’uomo fingendosi un manager del web, abbracciando, accarezzando le sue vittime. Tutti ragazzini tra i 14 e i 17 anni. Tutti bramosi di fama. Tutti con un unico obiettivo: «Diventare qualcuno nei social». 

LEGGI ANCHE Si spaccia per youtuber per adescarli. Arrestato   Il 35enne riminese, perennemente connesso su internet con il nikname Tato, abile e spericolato taggatore di chat e foto, si presentava sulle prime non solo come l’uomo delle stelle. Ma come guru, guida morale e spirituale: «Tu non devi essere prigioniero delle convenzioni. Sennò sei morto già alla tua età... Tu ti devi esprimere, devi avere il coraggio di andare oltre, devi allontanarti dalla famiglia che ti opprime... Con me tu sarai te stesso».

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L’uomo è stato intercettato per mesi dagli agenti della squadra mobile di Forlì e dai colleghi del servizio centrale operativo. Coordinati dal pm Lucia Spirito, gli investigatori da marzo scorso – quando è partita la prima denuncia, dai genitori di uno studente residente tra Gatteo e Savignano sul Rubicone – hanno raccolto decine di pagine colme di indizi, avallati dal giudice che ha firmato l’arresto. Indagata a piede libero per adescamento e maltrattamenti in famiglia la moglie, 34enne, «totalmente succube del marito» assicurano gli investigatori. Spesso il 35enne bidello – nella elementare dove lavorava fino a ieri nessuno s’è accorto di nulla – dopo aver fatto conoscenza sul web si presentava faccia a faccia con le sue vittime, accompagnate dai genitori, con moglie e figli al seguito. Nessuno poteva sospettare di un tranquillo padre di famiglia. In realtà, hanno appurato gli inquirenti, anche la situazione domestica del 35enne era critica: «I bambini vivevano in condizioni di indigenza». Non solo. «L’uomo spesso offendeva i figli e la stessa moglie».   Dopo gli approcci su intenet Tato incontrava le sue vittime per i raduni estivi degli YouTuber, in spiaggia a Cesenatico o nei centri commerciali. «Tato mi manchi tantissimo... solo con te mi sento me stesso» è il tono di diverse chat dei ragazzini. Lui li stregava. Gli leggeva anche le carte: «Sì, le stelle sono con te». E poi si tramutava in gran maestro: «Io ti faccio vedere la magia perché devi credere in quello che vali... non credere in Dio solo perché ti dicono di farlo....». Il 35enne spesso portava le sue vittime in casa. Sul divano. «Ci siamo baciati, palpeggiati...» hanno ammesso i due ragazzini molestati agli agenti.