Rimini, il cambiamento climatico e le sfide della Regione

Il futuro dell'agricoltura con l'assessore Simona Caselli

L'assessore Simona Caselli allo stand della Regione al Meeting

L'assessore Simona Caselli allo stand della Regione al Meeting

Rimini - 23 agosto 2019 - Cinquanta milioni di euro investiti nei progetti che guardano al futuro dell'agricoltura e che vedono protagonisti anche ricercatori. E' l'assessore all'Agricoltura regionale Simona Caselli a mostrare le sfide e gli sforzi della Regione Emilia Romagna per dare un futuro non solo alle 65mila imprese sul territorio, ma anche a chi cerca cibi sani e non manca mai di sottolineare il termine biologico. In questi giorni la Regione è presente con uno stand al Meeting di Rimini.

Il primo problema che l'assessorato sta affrontando “riguarda il cambiamento climatico – precisa Caselli -. Oggi assistiamo da una parte ad aventi improvvisi come le grandinate, piogge intense e così via. Questo produce danni e difficoltà alle aziende e dobbiamo essere pronti come Regione ad affrontarle. Ma il cambiamento climatico sta incidendo anche su quelle che sono le colture. L'innalzamento progressivo delle temperature medie sta modificando lo scenario, basti citare i mutamenti nella produzione del foraggio o lo stesso cambiamento dei suoli. Per questo stiamo investendo milioni di euro in progetti che vedono coinvolti agricoltori e ricercatori”.

Tanti i temi da sviluppare, dal contrasto alla cimice asiatica, agli studi per far assorbire al suolo maggiori concentrazioni di carbonio fino ad arrivare alla qualità e al risparmio dell'acqua. “Con la ricerca si possono ottenere risultati importanti, penso ad esempio all'irrigazione di precisione. Gli ambiti sono tanti, inclusi la riduzione dei fertilizzanti e il recupero dell'energia dagli scarti”. Tutto questo per dare alle aziende presenti in Regione, un numero maggior di carte da giocarsi in futuro. “Oggi abbiamo 65mila imprese, anche se quelle con strutture significative sono circa 35mila. Di queste 1.500 sono imprese giovani a cui diamo un contributo a fondo perduto di 30mila euro o 50mila se sono in montagna. Vediamo che i giovani fanno cose diverse, complementari. Oltre alle colture nascono agriturismi, impianti pr la produzione di energie alternative oltre ovviamente al biologico. C'è una grande sensibilità all'ambiente”.

L'agricoltura del futuro ha connotati nuovi grazie anche alle imprese giovani, e sono sempre i giovani ad avere occupato lo stand della Regione al Meeting per informarsi sui cammini religiosi. “C'è grande attenzione. Oggi sono in tutto 15 in regione. Importante deve essere far incontrare a chi percorre questi sentieri, le aziende e i loro prodotti”. Infine grande attenzione alle zone montuose. “Abbiamo investito 380 milioni nel piano di sviluppo rurale”.