ANDREA OLIVA
Cronaca

Cassa integrazione, è boom. Il nostro territorio tra le zone più colpite

Il comparto produttivo locale registra un incremento del 61,9% rispetto all’anno precedente, ben al di sopra della media nazionale. Le piccole e medie imprese artigiane soffrono la situazione con ricadute economiche sempre più evidenti.

Il settore legato all’abbigliamento ha fatto segnare un + 62,3% nel ricorso alla Cig

Il settore legato all’abbigliamento ha fatto segnare un + 62,3% nel ricorso alla Cig

Una vera e propria esplosione del numero di ore di cassa integrazione autorizzate nel 2024 rispetto all’anno precedente. I dati, accompagnati da una analisi a dir poco allarmante, li ha presentati la Cgil a livello regionale mostrando come l’aumento della Cig da un anno all’altro è arrivato al 54,7%. Tanto, troppo per il sindacato. Ma non tutta l’Emilia Romagna è uguale, così si scopre che l’andamento è diverso nelle varie province. Ma questo non aiuta la realtà riminese. Al contrario il comparto produttivo provinciale è in forte difficoltà con un ricorso alla cassa integrazione superiore alla media regionale, e notevolmente superiore a quella nazionale che si attesta poco sopra il 20%.

Stando a dati forniti dalla Cgil, le ore di Cassa integrazione nel riminese sono aumentate dal 2023 ai dodici mesi successivi, del 61,9%, arrivando alla cifra di 6 milioni e 430mila ore contro i 3,9 milioni dell’anno precedente. A fare peggio in regione ci sono Reggio Emilia (+136,3% con 11,6 milioni di ore di Cig), e Bologna con un più 71,8% (e 13,7 milioni di ore di Cig). Tutte le altre province hanno dati in aumento, ma più contenuti. Forlì-Cesena limita l’aumento in un +6,9%, mentre Ravenna è al più 38,7%. L’unica eccezione è Ferrara che va in controtendenza e diminuisce le ore di cassa integrazione del 2,5%.

La realtà riminese soffre più di altre perché alcuni dei comparti più strutturati presenti sul territorio sono anche quelli che a livello nazionale stanno subendo di più la crisi. Le industrie legate all’abbigliamento hanno fatto segnare un aumento del 62,3% nel ricorso alla Cig (dato regionale). Anche il settore della meccanica sta affrontando un periodo nero con un aumento su base regionale del ricorso agli ammortizzatori sociali più che raddoppiato (+106,4%).

Ma c’è dell’altro, ha rilevato la Cgil riminese. Le grandi aziende hanno attorno a sé una galassia di medie e piccole attività nel settore dell’artigianato. Una realtà radicata sul territorio che sta vedendo crescere le difficoltà di sopravvivenza. Poche settimane prima del Natale, stando all’analisi fatta dalla segretaria generale provinciale Francesca Lilla Parco, si sta chiudendo l’annata con un migliaio di piccole aziende costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali. Quanto basta a far scattare un allarme non solo nel mondo del lavoro, ma anche sociale. Le ricadute della crisi delle filiere legate alle grandi aziende avrebbe conseguenze drammatiche sulla comunità, ha sottolineato la segretaria della Cgil.

Stessa conclusione per il sindacato nel report a livello regionale. "La crescita della cassa integrazione nel comparto artigiano formato da piccole o piccolissime aziende, è trainata dal settore tessile, l’abbigliamento e arredamento, dal settore pelli-cuoio e calzature, e dal settore metalmeccanico". Per il tessuto produttivo riminese una tempesta perfetta che ci ha fatto balzare all’undicesimo posto tra le province a livello nazionale per ore di cassa integrazione, come rilevato dal report de Il Sole 24 Ore nei primi undici mesi del 2024.

Andrea Oliva