Commerciante morto, la moglie: "Voglio la verità"

Il dolore di Donatella, che ricostruisce quei tragici momenti

 Serafino Sammarini si trovava seduto su una sedia all’esterno del suo negozio, quando  si è alzato per chiedere spiegazioni alla coppia di turisti russi

Serafino Sammarini si trovava seduto su una sedia all’esterno del suo negozio, quando si è alzato per chiedere spiegazioni alla coppia di turisti russi

Rimini, 9 agosto 2016 - "Non c'è più, capisci, lui non c’è più. Non ci posso credere. Ma voglio la verità, all’infarto non ci credo». Piange disperata tutte le sue lacrime Donatella (‘Tella’) Urbinati, moglie di Serafino Sammarini, per gli amici Fino, il commerciante 74enne morto l’altra sera dopo un violento litigio con una coppia di turisti russi.

Ieri pomeriggio la signora è ritornata al negozio a Marebello per recuperare alcune cose, e tantissimi residenti e colleghi commercianti della zona le hanno fatto visita per abbracciarla e farle le condoglianze. Scene toccanti per buona parte del pomeriggio. «Abbiamo il negozio qui in via Regina Margherita da oltre 30 anni, ci conoscevano tutti – singhiozza la donna, sostenuta dalla sorella, da una cugina e altri famigliari – ma non credo che mio marito sia morto per infarto. Secondo me ha battuto la testa. Mi auguro che la polizia trovi quelle due persone, e che si chiarisca cosa è successo. Se qualcuno li riconosce li segnali. C’è chi ci ha parlato di uno sgambetto fatto a Fino.

Io voglio la verità, non posso rassegnarmi così. Pensi che volevamo ritirarci dall’attività». Donatella Urbinati ricostruisce quei tragici momenti. «Questa russa, sui 50-55 anni, castana col caschetto, piuttosto alta, di bell’aspetto, ha cominciato a tirare fuori la roba dai contenitori, e poi buttarla malamente senza riporla, con cattiveria. Io le ho detto ‘non si fa così’. Al che, sempre senza parlare, ha iniziato a scattare foto col cellulare. L’ho invitata a smetterla. Eravamo nella parte esterna della profumeria. Poi sono dovuta rientrare per servire altri clienti. Mio marito come sempre stava seduto all’esterno per sorvegliare la situazione, e intervenire in caso fossero entrati molti clienti. Dopo poco vedo un capannello di gente all’esterno, a pochi metri dal negozio.Non ho visto cosa è successo. Forse Fino li ha seguiti per chiedere spiegazioni. Era in terra. L’ha aiutato la signora del negozio di scarpe a fianco, che l’ha messo a sedere».

«A quel punto ho chiesto a Fino se dovevo chiamare aiuto. Lui mi ha detto ‘Non chiamare nessuno Tella che dopo resti da sola, mi sto riprendendo’. Pochi minuti dopo ha iniziato a dire ‘non respiro più’. Ho chiamato l’ambulanza, e poi...». Piange Donatella Urbinati. Il suo era un matrimonio felice. La coppia non aveva figli. «Fino era un uomo buono e generoso – ricordano i colleghi venuti a fare le condoglianze alla signora – avrebbe compiuto 74 anni il 17 agosto. Era una persona calma e tranquilla, con la passione per l’elettronica e per le vecchie radio. Un brav’uomo, una persona onesta».