"Concessioni scadute, la Procura verifichi le omissioni dei Comuni"

L'ex assessore Biagini del Coordinamento nazionale mare libero sollecita controlli e sanzioni sulle attività balneari senza concessione, citando sentenze e l'azione dell'UE. Chiede intervento delle istituzioni e della Procura.

"Concessioni scadute, la Procura verifichi le omissioni dei Comuni"

"Concessioni scadute, la Procura verifichi le omissioni dei Comuni"

"Si facciano controlli sull’arenile sanzionando le attività imprenditoriali senza autorizzazione". Torna alla carica, sul tema delle concessioni balneari scadute, l’ex assessore Roberto Biagini, in veste di presidente del Coordinamento nazionale mare libero. Il quale cita numerose sentenze, da quella del 9 novembre 2021 del Consiglio di Stato, fino alla prese di posizione dell’Ue con procedura d’infrazione notificata all’Italia nel 2020, per ribadire che "l’efficacia delle concessioni demaniali marittime... prevedeva un periodo di due anni, cioè sino al 31 dicembre 2023, affinché le istituzione organizzassero procedure di evidenza pubblica". Biagini lamenta non si sia proceduto in tal senso (anche perché, va ricordato, dal governo non sono mai giunti i decreti attuativi con le regole per i bandi). E chiede che le istituzioni comunali e statali "accertino e sanzionino" chi opera senza concessione. "Chiediamo infine alla Procura di intervenire, in adempimento dei propri doveri, nell’eventualità tali organi istituzionali omettano di esercitare le proprie funzioni".