"Contro il caro bollette serve l’eolico in mare"

Politici e imprenditori chiedono a gran voce interventi per ridurre gli aumenti delle bollette energetiche, ma poi combattono l’impianto eolico offshore, quindi una fonte di energia rinnovabile che dovrebbe sorgere davanti alle coste riminesi. A bacchettare amministrazioni e associazioni di categoria è Legambiente, che si spinge fino alla giunta regionale non mandandole a dire all’assessore al Turismo e alla Mobilità Andrea Corsini. "Legambiente ha più volte rimarcato i benefici che l’impianto eolico offshore di Rimini apporterebbe al territorio e al bilancio energetico regionale. Si stima che a livello di riduzione di emissioni annue di Co2, l’impianto avrebbe gli effetti di oltre 150mila impianti fotovoltaici famigliari da 3 kW o la piantumazione di oltre 5 milioni di alberi. Questo anche tenendo conto di disponibilità di vento piuttosto cautelative". Tuttavia "il progetto è contrastato da un’imponente azione a livello regionale e locale, in particolare all’interno del Comune di Rimini, che, come effetto immediato ha portato al ridimensionamento dell’impianto da 59 pale eoliche a 51, riducendo l’area interessata da 113 a 80 chilometri quadrati. Anche dalla giunta regionale sono arrivati strali inappropriati: l’assessore regionale Corsini infatti, pur in assenza di competenza in materia di Via (Valutazione di impatto ambientale) si è espresso fin da subito contro l’impianto. Lo stesso assessore, tuttavia, è continuamente sulla stampa a richiedere al governo risorse per nuove strade e autostrade". Insomma, per Legambiente si predica bene ma si razzola male. "I pesanti rincari in bolletta dovuti all’eccessivo consumo di gas in Italia – dice Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - si affrontano con lo sviluppo delle rinnovabili, l’innovazione industriale e politiche di efficienza energetica in edilizia. È urgente snellire le procedure per i nuovi progetti di eolico a terra e a mare".