MARIO GRADARA
Cronaca

Rivolta contro Vannacci: "Disabili in classi separate? Aggressione ai pilastri democratici"

Un gruppo di amministratori locali ed ex parlamentari del centrosinistra ribatte alla proposta del generale candidato per la Lega alle europee. La richiesta a tutte le forze politiche di prendere le distanze con decisione

Rimini, 30 aprile 2024 – "Le parole del candidato alle Europee, Roberto Vannacci, sulle classi scolastiche separate per gli alunni con disabilità non rappresentano un’idea o un’opinione politica ma l’aggressione a uno dei caposaldi della società democratica italiana". Continuano a fare discutere le ’classi separate’ per gli studenti disabili ipotizzate dal generale candidato leghista ad un seggio al prossimo europarlamento.

Rivolta contro Vannacci: "Disabili in classi separate: un’aggressione ai pilastri democratici"
Rivolta contro Vannacci: "Disabili in classi separate: un’aggressione ai pilastri democratici"

A prendere posizione un gruppo di amministratori ed ex parlamentari riminesi del centrosinistra di area cattolica, in testa l’assessore a Salute e Protezione Sociale Kristian Gianfreda, insieme ai consiglieri comunali Giuliano Zamagni, Manuela Guaitoli, Serena Soldati, Gloria Lisi, Samuele Ramberti, il presidente dell’Asp Valloni Stefano Vitali, Fabio Zavatta e gli ex parlamentari Ermanno Vichi e Elisa Marchioni (oggi consiliere comunale Pd).

In un documento condiviso lanciano un appello "a tutte le persone che si riconoscono nel valore della solidarietà cristiana affinché questi messaggi paragonabili a forme arcaiche di ‘eugenetica efficientista’ vengano respinti. Questa volta non staremo né a sentire né a guardare",

Nel documento viene anche chiesta una presa di distanze da parte di tutte le forze politiche. Le parole del candidato alle europee della Lega sulle classi separate per i disabili "non rappresentano un’idea o un’opinione politica ma l’aggressione a uno dei capisaldi della società democratica italiana", sottolineano gli amminsitratori.

"L’idea e la pratica dell’inclusione, della solidarietà, del crescere insieme, della diversità come arricchimento, della sistematica volontà di non lasciare nessuno indietro, rappresentano uno dei valori fondanti della comunità pedagogica italiana e più in generale di tutta la comunità nazionale – si legge nel documento –.

Ci sono voluti decenni di lotte, e in testa a queste lotte c’erano donne e uomini la cui vita e le cui azioni erano e sono ispirate dalla fede e dal riferimento ai valori cristiani (pensiamo, esmpio tra tutti, a don Lorenzo Milani) , affinché nel 1977 fossero eliminate le cosiddette ‘classi differenziali’ dalla scuola italiana, istituite nel 1928 dal regime fascista. Il superamento di quell’aberrazione, che esprimeva una visione di società divisiva e discriminatoria, fu uno dei momenti cardine della crescita civile della società in tutto il Paese".

"Secondo l’Istat – aggiungono – nell’anno scolastico 2022/2023 sono stati 338 mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado sono il 4,1 per cento del totale degli iscritti. Si vogliono mettere in un ghetto quelle 338mila bambine e quei ragazzi e le loro famiglie, che alimentano ogni giorno attraverso l’amore e l’impegno volontario questo straordinario caposaldo educativo? Per questo l’allucinante ‘proposta’ di un candidato italiano alle prossime elezioni europee deve essere respinta nel modo e nella sostanza, chiedendo in tal senso un impegno preciso da parte di tutti i partiti e le forze politiche che competono per le prossime elezioni Europee".

Infine l’appello "a tutte le persone che si riconoscono nel valore della solidarietà cristiana affinché questi messaggi paragonabili a forme arcaiche di ‘eugenetica efficientista’ vengano respinti".