ANDREA OLIVA
Cronaca

Coronavirus, a Rimini centri estivi aperti a luglio

Si gioca d’anticipo in attesa delle linee guida di Regione e governo. "Bandi già pronti: gestiremo i bimbi all’aperto con protezioni e sanificazioni"

Bambini con la mascherina

Bambini con la mascherina

Rimini, 22 aprile 2020 - Centri estivi aperti a partire dagli inizi di luglio. Sono le parole magiche che tanti genitori vorrebbero sentirsi dire per affrontare il futuro sapendo che sarà possibile lavorare e avere qualcuno di qualificato a fianco dei figli quando loro non ci saranno. A mettere le mani avanti è il Comune di Rimini con l’assessore alla pubblica istruzione Mattia Morolli. Serve tuttavia fare un passo indietro: non è il Comune che decide se aprire. La decisione deve partire dalla Regione e dal governo. Tuttavia "Il nostro più che un auspicio è un obiettivo concreto a cui i nostri uffici stanno lavorando ogni giorno. Il Comune di Rimini è infatti già pronto per la pubblicazione dei bandi per i centri estivi ma ora è necessario capire, aldilà delle dichiarazioni di intenti, quali saranno concretamente i nuovi criteri e le condizioni richieste da governo e Regione, alla luce delle prescrizioni a contrasto del Covid-19. Lo scorso anno hanno usufruito del servizio mille bambini tra i 3 e i 14 anni". Le incertezze per la cosiddetta Fase 2 sono tante, ma una certezza c’è: la ripartenza di un numero sempre maggiore di aziende.

Leggi anche Coronavirus, numero chiuso e steward. Che spiaggia sarà - La spiaggia di Rimini fa il giro del mondo e finisce anche sulla Bbc

Mattia Morolli, assessore alla pubblica istruzione di Rimini
Mattia Morolli, assessore alla pubblica istruzione di Rimini

Per i genitori che torneranno al lavoro e non lo faranno attraverso lo smart working, si pone il problema della gestione dei figli, soprattutto di quelli più piccoli. Nell’Italia pre-covid sarebbero stati i nonni le baby sitter candidate alla cura dei nipoti. Ma il virus ha tolto certezze e punti di riferimento. Così nel municipio riminese, oltre che dare il via alle pratiche per i bandi, si sta andando oltre, immaginando e progettando luoghi che possano accogliere bambini ed educatori in sicurezza.

Leggi anche Conte: "Riaperture dal 4 maggio, ecco come" - Fase 2, come cambierà la nostra vita - App Immuni: come funzionerà il tracciamento dei malati - Virus nell'acqua: domande e risposte - Ecco il coprimaniglia per il carrello della spesa

«Non potrà essere riproposta la stessa organizzazione dell’anno scorso. Per questo stiamo pensando a soluzioni in grado di armonizzare le attività estive con le necessarie precauzione a livello sanitario. Alcune proposte sono quelle che si collocano nell’approccio dell’outdoor education, che prevede la possibilità di usufruire di spazi ampi interni ed esterni, in modo da poter lavorare con un maggior numero di gruppi composti da meno bimbi. Un altro aspetto fondamentale sarà quello delle protezioni da adottare e delle sanificazioni, per i quali stiamo ipotizzando specifici percorsi formativi per educatori e bimbi. Ci stiamo dunque organizzando per farci trovare pronti". Negli ultimi giorni le chiamate ai servizi educativi stanno aumetando. "Alcuni genitori ci hanno già contattato, ma non sappiamo quanti utilizzerebbero il servizio". Intanto il Comune parte con i bandi per poter aprire i centri estivi.