Da vent’anni va a lavorare in bici: "Ogni giorno macino 30 chilometri"

Lucrezia Bologna, che partecipa al progetto ‘bike to work’, abita a Misano e raggiunge la Fiera pedalando "Ho la patente, ma preferisco muovermi sulle due ruote. Gli incentivi non c’entrano, è una scelta di vita" .

Da vent’anni va a lavorare in bici: "Ogni giorno macino 30 chilometri"

Da vent’anni va a lavorare in bici: "Ogni giorno macino 30 chilometri"

Rimini, 26 aprile 2024 – Lavora in fiera dal 2004 e, in vent’anni, ha sempre utilizzato la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro: una routine quotidiana che, nel suo caso, richiede almeno 15 chilometri di pedalata all’andata e altrettanti al ritorno. Già, perché Lucrezia Bologna, che in Ieg ricopre il ruolo di sales account per la kermesse Sigep, non risiede esattamente dietro l’angolo, ma fra Riccione e Misano Adriatico. E, pur essendo munita di patente e guidando l’auto regolarmente, non ha mai preso in considerazione l’idea di muoversi con un mezzo alternativo alle due ruote. "Non avrei mai immaginato, però, che avrei ricevuto anche un riconoscimento economico per la mia scelta, dovuta solo all’amore per la bici e per l’attività fisica all’aperto", sorride.

Invece, grazie al ‘bike to work’ – l’iniziativa messa in campo dal comune di Rimini, in collaborazione con la regione, per promuovere la mobilità sostenibile – Lucrezia Bologna e gli altri 105 dipendenti delle sei aziende riminesi che aderiscono al progetto possono essere ricompensati se usano la bici come mezzo di trasporto nel tragitto casa-lavoro, al posto dell’auto. L’incentivo è pari a 20 centesimi a chilometro, per un massimo di 50 euro al mese, erogati direttamente in busta paga.

La dipendente di Ieg, fra l’altro, ha ricevuto una menzione dal Comune per aver ‘macinato’ più chilometri, su un totale di oltre 56.500 accumulati da chi ha partecipato, nel 2023, al ‘bike to work’. "Ho la bici nel sangue – dichiara Bologna – ho ereditato la passione da mio padre. Alla sua età, va ancora in bici da corsa tutti i giorni. Il 2023 è stato il primo anno in cui, a dicembre, ho percepito l’incentivo in busta paga (300 euro), ma lo farei comunque perché adoro muovermi all’aria aperta. Adesso è ancora più semplice, perché mi hanno regalato una bici a pedalata assistita, che mi aiuta soprattutto quando, rientrando a casa, mi fermo a fare la spesa".

Le domande che le persone, incredule, le rivolgono più spesso, sono: quanto tempo richiedono gli spostamenti e se è abituata a pedalare in qualsiasi condizione meteo.

"All’andata impiego tre quarti d’ora; al ritorno me la prendo un po’ più comoda – spiega – posso metterci anche 50 minuti. Dubito che muoversi in auto tra Rimini e Misano, in piena estate o nelle ore di punta, consenta spostamenti più rapidi. A parte qualche giornata caratterizzata da meteo veramente avverso – ma si contano sulle dita di una mano – prendo sempre la bici, portando dietro il cambio dei vestiti nelle sacche laterali. Il caldo torrido estivo mi tocca marginalmente, perché pedalo al mattino presto o nel tardo pomeriggio. E la bici elettrica fa sì che arrivi in ufficio senza essere sudata". "Si può fare" è la risposta di Bologna ai tanti che, ogni giorno, le chiedono come ci riesca.

"Si può fare" anche se si ha una famiglia, come lei; "si può fare" anche se si teme di non avere particolare dimestichezza con eventuali imprevisti meccanici, come le forature. "Salvo per i gravi impedimenti fisici – dice – i limiti sono, il più delle volte, solo nella nostra testa".