Omicidio Chinni, perquisita la casa del cugino a Rimini

Verifiche nell’abitazione di un 72enne indagato per la morte della ex insegnante di inglese

A una settimana dall’omicidio non ci sono ancora certezze sul caso Natalia Chinni, l’insegnante d’inglese in pensione di 72 anni trovata morta, lo scorso venerdì sera, sulla porta di casa della sua seconda abitazione a Santa Maria Villiana, frazione di Gaggio Montano sull’Appennino Bolognese.

Omicidio di Gaggio Montano, l'addio a Natalia e i misteri del giallo

Con il coordinamento del pm Antonello Gustapane, proseguono gli accertamenti dei carabinieri che, l’altra sera, hanno perquisito anche l’abitazione di Rimini di proprietà del 72enne indagato, a piede libero, con l’accusa di omicidio aggravato da futili motivi per la morte dell’ex insegnante, sua cugina. In tutto l’anziano, assistito dall’avvocato Franco Oliva, possiede quattro case: due in altrettante frazioni di Gaggio Montano (una è quella accanto a quella della vittima), una a Casalecchio di Reno e quella in Romagna, passata al setaccio per ultima. Ieri intanto ha preso il via anche lo ‘stub’, l’esame per rilevare residui da sparo sul sospettato. Gli investigatori hanno sentito ancora anche il marito della vittima e il figlio: è stato lui a trovare il corpo senza vita della madre andata a trascorrere, come faceva spesso, una giornata nella seconda abitazione di famiglia dove era impegnata in alcuni lavori di manutenzione. Sono in corso anche accertamenti balistici e i rilievi, a cura del Ris di Parma, sui bossoli rinvenuti, nelle case del 72enne, durante le perquisizioni. Nuove ricerche anche nel fiume Reno da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco: l’altro giorno le attività erano state interrotte per la corrente forte dell’acqua, oggi nuovo accertamento nel punto dove, secondo la ricostruzione dei militari, il sospettato si sarebbe fermato il giorno in cui è morta Natalia Chinni. Nel fiume Reno, due giorni fa, erano state anche ritrovate delle munizioni che gli inquirenti ritengono possano essere collegabili alla vicenda. La zona del Reno ispezionata dai pompieri è nei pressi di un ponte lungo la Porrettana, ad alcuni chilometri dalla casa dove la donna è stata trovata morta. Le verifiche nel fiume, mirate probabilmente a cercare anche l’arma del delitto, sono partite dall’ipotesi che il cugino e vicino di casa della vittima, unico indagato per l’omicidio, nella mattina di venerdì possa essersi fermato con la macchina in quella zona.