"Essere premiata a Cannes è la mia rivincita"

Barbara Sirotti, attrice e autrice riminese, è stata vittima di violenze e presenterà il suo corto ‘Libera’ al Festival del cinema

"Essere premiata a Cannes è la mia rivincita"

"Essere premiata a Cannes è la mia rivincita"

Il suo sogno è diventato realtà. L’attrice e autrice riminese Barbara Sirotti approda a Cannes, dove all’interno del palazzo che in questi giorni ospita la 77esima edizione del Festival del cinema, oggi verrà proiettato e doppiamente premiato il suo corto Libera che vede la partecipazione di Francesco Pannofino e della voce del riminese Alex Poli. Il filmato è il sequel di Aria lavoro nel quale l’attrice e autrice interpreta l’elaborazione di una dolorosa storia di violenza. Ora il superamento di quella ferita e il grande riscatto. Cannes, un grande traguardo?

"Sono felicissima, mi sembra di essere in paradiso, anche perché con Libera abbiamo vinto ben due premi molto importanti. Un bel regalo di compleanno. Oggi il corto sarà presentato al Marché du Film mentre alle 11.30 verrà proiettato al Palais du Cinema, dove si terrà la cerimonia di premiazione. Libera riceverà due riconoscimenti selezionati dal Cannes 7th Art Awards: il Best Experimental e Audience Award, premio del pubblico".

Ora cosa spera?

"Mi auguro di trovare un distributore o un grosso produttore, interessato a questo lavoro che ho realizzato da indipendente. Lo promuoverò e cercherò di la giusta collocazione. Ho in mente cosa fare dei due corti. Mi piacerebbe dargli seguito, facendone una miniserie".

Il tema della violenza sulle donne è molto importante.

"Al di là del tema, questo corto di 5 minuti ha un valore aggiunto: la storia è vera, mia, l’ho subita io".

Chi contribuisce con lei a levare il grido contro la violenza?

"A moltiplicare il grido sono le voci di quattro personaggi meravigliosi: Francesco Pannofino, che fa la parte del mio psicologo, Luca Ward, Benedetta degli Innocenti (già voce di Lady Gaga e altri personaggi) e Alex Poli".

Cosa racconta?

"Quello che succede a una vittima di violenza dopo averla subita. In modo pericoloso siamo abituati a vedere e ascoltare queste notizie e reagiamo dicendo: bisogna denunciare. Sono d’accordo, ma è relativo, perché quante donne l’hanno fatto, ma poi l’aggressore si è vendicato e le ha fatte fuori? L’opinione pubblica non si può fermare a questo".

Lei ha superato il trauma?

"Anche se questo rimarrà sempre come cicatrice, io l’ho superato, ora sto benissimo, vado avanti e come artista sono incredibilmente soddisfatta di aver portato questo lavoro a Cannes, per me è una grandissima rivincita. Con grande dolore e fatica, noi donne siamo capaci di trasformare il terribile e nefasto in qualcosa di bello. Il mio messaggio a loro è questo: Ce la possiamo fare, possiamo uscire dalla violenza e renderci belle e magnifiche".

Il primo corto aveva ricevuto riconoscimenti?

"Tra tutti i festival ai quali ha partecipato ne ha presi 65. Con Libera, sistemato da Studio Tam Tam di Cesena di Corrado Magalotti, ho sceltole i festival più importanti, l’ho portato a Parigi e Berlino, ma Cannes per me è il massimo, più degli Oscar".

Vive a Milano, quando tornerà nella sua Rimini?

"Presto, perché lì ho i miei genitori e poi con la bella stagione voglio godermi la mia Rimini".

Nives Concolino