Falsi pass: riminesi tra i pazienti del dottore arrestato a Ravenna

La Procura indaga sulle sospette vaccinazioni. Sentiti anche alcuni dirigenti dell’Ausl . La rivelazione di un medico: "Un mio assistito mi ha confidato: vado da lui per ottenere il certificato"

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"Andiamo a Ravenna...". Quando a Rimini si è sparsa la voce che Mauro Passarini garantiva il Green pass fingendo di aver inoculato il vaccino, c’è stato chi si è messo subito in contatto con il medico ravennate. E tra i circa 300 pazienti vaccinati da Passarini, arrestato dalla Squadra mobile di Ravenna con le accuse di peculato, falso ideologico, corruzione, sono diversi i riminesi che risultano aver fatto l’iniezione proprio da lui. Secondo l’indagine condotta dalla Polizia, il dottore si faceva pagare per rilasciare il falso certificato vaccinale e, con esso, l’ottenimento del Green pass. Il giro messo in piedi da Passarini secondo gli inquirenti era enorme. Si sarebbe fatto pagare fino a 500 euro da alcuni per il falso certificato vaccinale. E sono almeno 79 i Green pass ottenuti grazie a falsi certificati. Tra questi (finiti tutti sotto sequestro) nessuno appartiene a riminesi, a eccezione di una ragazza originaria della nostra provincia, ma che risulta residente nel Ravennate.

La Procura, da quanto è trapelato in queste ore, avrebbe sentito già dirigenti dell’Ausl e alcuni medici di famiglia per fare luce. Si cerca di verificare quanti, nella nostra provincia, si sono rivolti a Passarini per la vaccinazione, se la somministrazione c’è effettivamente stata. Per accertarlo, i riminesi vaccinati da Passarini saranno probabilmente chiamati anche a sottoporsi al test degli anticorpi, che potrà permettere di verificare se hanno ricevuto o meno il vaccino. In attesa degli sviluppi dell’indagine, una cosa è certa: le voci su Passarini qui si erano diffuse velocemente, e non solo negli ambienti dei più convinti No vax. Come rivela un medico riminese, che chiede l’anonimato. "Un mio paziente, quando gli ho chiesto apertamente perché non si era ancora vaccinato, mi aveva confessato di essersi rivolto a un dottore di Ravenna... Lasciando intendere che con lui aveva ottenuto facilmente il Green pass".

In attesa degli accertamenti sui riminesi vaccinati da Passarini, l’inchiesta a Ravenna va avanti. E 40 dei quasi 300 pazienti immunizzati dal dottore, nei prossimi giorni verranno sottoposti al test anticorpale. Sono i primi pazienti che hanno risposto all’appello dell’Ausl, dopo che è scoppiato il caso. Perché quello che va appurato è se, in alcuni casi, i pazienti siano andati da Passarini convinti di ricevere effettivamente la dose di Pfizer, per poi essere vaccinati invece con una soluzione fisiologica. Dai risultati dei test si capirà quanti hanno fatto davvero il vaccino. Di certo c’è che Passarini non ha usato tutti i flaconi di antidoto. Gli agenti della Squadra mobile, durante le perquisizioni nell’ambulatorio, ne hanno trovati diversi inutilizzati o, peggio ancora, inutilizzabili. Il medico ravennate intanto, dopo l’arresto, si trova tuttora in carcere. Domani si terrà l’interrogatorio di garanzia.

Manuel Spadazzi