Famiglie in difficoltà, aiuti per il caro-bollette

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Il decreto ‘Misure straordinarie per il contenimento dei costi delle utenze’ arriva in Consiglio grande e generale, viene approvato, ma non senza un lungo dibattito. Il segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti, spiega come il decreto nasca con "l’intenzione di introdurre alcune misure straordinarie per contenere i costi delle utenze che purtroppo sono in crescente fluttuazione", anche a causa del conflitto in Ucraina. Da una lato si prevede la dilazione delle utenze, dall’altro una decurtazione del 25% dell’importo fatturato in bolletta per i servizi di fornitura e distribuzione di gas naturale ed energia elettrica a famiglie e imprese in difficoltà. L’aula è concorde sulla necessità dell’intervento, ma dibatte in particolare sulle modalità di individuazione dei beneficiari. Tra i requisiti di accesso, in un primo tempo, nel decreto è inserito anche l’aver richiesto aiuti alla Caritas: una disposizione molto criticata, in primis dall’opposizione, ma anche da qualche consigliere di maggioranza, perché si ritiene inopportuno delegare all’associazione la ‘certificazione’ dello stato di necessità dei cittadini, piuttosto che agli uffici pubblici preposti. Parimenti, Libera solleva il problema dell’esclusione dal beneficio di coloro che si trovano già in difficoltà per i pagamenti pregressi di tributi e bollette e presenta emendamenti che intervengono su questi aspetti, tra cui quello che propone l’introduzione dell’Icee. Il governo va incontro ad alcune richieste dell’opposizione.

Il Segretario Gatti si dice contrario all’accoglimento dell’emendamento sull’Icee: così com’è "non garantisce equità nel calcolo del peso tra reddito e patrimonio, ma un gruppo di lavoro sta analizzando l’introduzione di uno strumento di questo tipo che riteniamo assolutamente utile e legato all’Igr per cui è in corso un aggiornamento di riforma". Per evitare l’esclusione di un numero significativo di nuclei familiari, il governo riformula un emendamento e propone di aprire alla richiesta di misure straordinarie a chi concorda un piano di rientro dei mancati pagamenti, senza indicazioni temporali. Inoltre elimina il riferimento, tra i requisiti, alla richiesta di aiuti alla Caritas.