ùLa verifica di maggioranza chiesta dal Pd, "sarà una normale verifica programmatica di metà mancato". Mentre sull’ipotesi di un rimpasto di giunta per fare posto a Simone Gobbi, gli alleati del Pd fanno muro. A turbare la pace natalizia in maggioranza ci stanno pensando le ultime uscite dei dem. Ma se quella del segretario Riziero Santi, dopo la riunione della direzione, non turba più di tanto la coalizione, meritano un discorso a parte le rivendicazioni del presidente del Consiglio, Simone Gobbi, nel caso in cui la strada per Bologna gli sia definitivamente preclusa.
Un passo alla volta. Santi ha posto il tema della verifica di maggioranza da fare in tempi in brevi. "Non mi scandalizza una verifica di metà mandato, in politica si è sempre fatta - premette Luciano Tirincanti di Riccione col Cuore -. Siamo una maggioranza eterogenea, logico confrontarsi. Non vedo oggi conflittualità, poi vedremo cosa chiederà al tavolo il Pd". Mentre sull’ipotesi di rivedere i ruoli in giunta dopo il risultato elettorale di Gobbi, "non considero la cosa. Erano elezioni regionali, con le comunali non c’entrano. Gli accordi politici in maggioranza non si cambiano così, in corsa". Posizione simili da parte di 2030. "Verifica sia, ma a livello programmatico per migliorare quanto fatto fino a oggi - dice Marco De Pascale capogruppo della civica -. Trattandosi di una coalizione non vedo preclusioni al confronto. Il clima è sereno. Vedremo quali richieste arriveranno nel corso del confronto". Sul caso Gobbi, De Pascale lascia poche speranze. "Se di verifica si tratta allora va fatta sui contenuti, su cosa si è fatto e su cosa è da fare, ma non vedo oggi alcun sentore per rivedere macchina e ruoli. Rilevo anche che dal Pd, almeno ad oggi, non sono arrivate richieste di questo tipo, e comunque sia sarebbe la sindaca a doversi esprimere".
Pronta al confronto c’è anche Riccione Coraggiosa. "La verifica di metà mandato la ritengo una richiesta che è nelle cose - spiega Romeo Sperindio -. Non vedo problemi nel confronto". Coraggiosa si appresta al confronto e come le altre forze della maggioranza porterà proposte e priorità da affrontare nei prossimi due anni e mezzo di mandato, allo stesso modo di quanto farà il Partito democratico. Mentre sul presidente del consiglio, Simone Gobbi, e le richieste di tenere conto del volere espresso alle urne dagli elettori, Sperindio si esprime con due parole: "No comment".
Andrea Oliva