"Grazie al violino e alla musica, mia madre è tornata a ricordare"

La musicista Isabella Ripa racconta l’incontro dopo tre mesi di lockdown con la mamma malata di Alzheimer

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SEGUE DALLA PRIMA

"Mia madre e io siamo una sola cosa. È solo merito suo se sono diventata un’artista. L’ho dovuta ricoverare nel 2018, dopo tre anni in cui ho dato tutta me stessa per assisterla in casa. A un certo punto ho dovuto capitolare. La mamma è sempre stata dinamica, amante del ballo e della musica. Molti, a Viserba e non solo, la conoscono poiché era cuoca in una scuola materna. L’Alzheimer è devastante. In famiglia ho sperimentato un infarto e un tumore, ma niente come l’Alzheimer".

Quindi per il lock down siete state divise. "Esatto. In tempi normali andavo a farle visita ogni giorno. Poi questa cosa inaspettata che ci ha tenute lontane per più di tre mesi. Io non posso sapere cosa provava mia madre, ma so benissimo del mio dolore a non poterla vedere, pur sapendola in buone mani e assistita con affetto e professionalità. Quando è arrivato il via libera mi sono precipitata da lei. È stato uno shock enorme: tre mesi cambiano un malato! A vederla ho avuto un blocco emotivo e non sono riuscita a parlare. È intervenuta l’operatrice sanitaria che mi ha detto ‘Isabella, mancherebbe solo il tuo strumento’… Il violino era in macchina. L’ho preso e ho pensato solo un attimo a cosa potevo suonare. Ho scelto ‘Over the rainbow’, per disegnare con le note quell’arcobaleno che tanti bambini hanno appeso ai balconi per dire ‘ce la faremo’. E, subito, è successo il miracolo. Qualcosa si è risvegliato, nella mia Zelinda: si è fatta il segno della croce e ha detto più volte ‘brava! brava!’ applaudendo felice, come si vede nel video girato da un’amica".

Cos’era successo, secondo te?

"Semplice, il cuore non smette mai di ricordare".

Maria Cristina Muccioli