"Green pass, il controllo non spetti ai gestori"

Venerdì scatta l’obbligo. Indino (Confcommercio). "Siano le forze dell’ordine a fare le verifiche. Nessuna responsabilità ai titolari dei locali"

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La data "spauracchio" è cerchiata in rosso sul calendario: 6 agosto 2021. Il giorno del Green pass. La certificazione verde sarà obbligatoria per chi vorrà sedersi al tavolo di un pubblico esercizio. Gianni Indino (foto), presidente di Confcommercio Rimini, parla di spauracchio perché i gestori di ristoranti, pub, pizzerie e bar vivono il momento "con apprensione. Oltretutto l’obbligo arriva in concomitanza con i grandi flussi del mese di agosto". Dal punto di vista di Confcommercio e dei propri associati, c’è anche una questione tecnica da affrontare. "Le domande che arrivano con più frequenza – continua Indino – sono legate alla preoccupazione di dover dedicare del personale ai controlli all’ingresso e di dover avere ‘la faccia’ per allontanare le persone che ne sono sprovviste o che per qualche motivo non riescono ad esibirlo. Ci sarà da discutere".

Per il presidente c’è comunque un caposaldo. "I gestori dei bar e dei ristoranti non sono pubblici ufficiali e come tali non possono assumersi responsabilità che spettano ad altri. È impensabile che, con l’attività frenetica che caratterizza questi locali, titolari e dipendenti possano mettersi a chiedere alle persone di esibire il loro Green pass. Fipe-Confcommercio – osserva Indino – si sta battendo in questa fase di conversione in legge del decreto perché si possano semplificare le procedure che sollevino i titolari dei locali da ogni responsabilità. Pensiamo che i controlli debbano rimanere in capo alle forze dell’ordine". E se non sarà così? "Come sempre ci adegueremo. Ma i problemi non mancheranno, sia per quel 30% di locali che non ha spazi esterni, sia per chi ha un dehor e ha capienza anche all’interno: non sfruttarla significherebbe penalizzare ulteriormente l’azienda. Quella del Green pass per i locali al chiuso è una scelta incompatibile con il nostro modello di turismo, che comporta flussi altissimi limitati in pochissimo tempo". Confcommercio sta "lavorando a tutti i livelli affinché nelle prossime ore si possa trovare una soluzione più consona alle esigenze dei gestori di pubblico esercizio, che già hanno pagato dazio a sufficienza a questa pandemia".

E a proposito di chi ha pagato dazio alla pandemia, tra loro ci sono anche proprietari e gestori delle discoteche. Indino è presidente del Silb Emilia Romagna, l’associazione delle imprese del ballo. "Spero ancora nella riapertura, non è troppo tardi. In altri locali si entrerà con il Green pass, nelle discoteche non si può fare. Abbiamo un’ultima possibilità per risolvere i problemi che inevitabilmente ad agosto, in caso di mancata riapertura, si presenteranno. Intanto si moltiplicano i casi di balli abusivi, feste, situazioni fuori controllo. Sono preoccupato. E se le discoteche non riapriranno, serviranno ristori adeguati".

Giuseppe Catapano