NIVES CONCOLINO
Cronaca

Hackerato il profilo dell’ex sindaco Pierani

La scoperta dopo le telefonate di alcuni amici insospettiti: "Su Facebook qualcuno si spaccia per me proponendo operazioni finanziarie"

Terzo Pierani è stato senatore e sindaco di Riccione dal 1975 al 1991

Terzo Pierani è stato senatore e sindaco di Riccione dal 1975 al 1991

Con una clonazione del suo profilo Facebook gli hacker hanno ottenuto l’amicizia di decine di suoi conoscenti ai quali, a suo nome, ora propongono perfino operazioni bancarie. La vittima è Terzo Pierani, già senatore, nonché sindaco di Riccione dal 1975 al 1991, esasperato dal caso e costretto a rispondere alle decine di telefonate degli amici che chiedono spiegazioni sui suoi strani messaggi. La truffa viaggia attraverso l’app Messenger. Gli hacker, dopo aver creato omonimi profili, al momento privi di foto, e chiesto il contatto a politici, conoscenti, giornalisti e altre persone che avevano stretto in rete l’amicizia con Pierani, hanno cominciato a mandare una pioggia di messaggi. A questo punto diverse persone insospettite hanno deciso di telefonare direttamente all’ex sindaco, che ha così scoperto l’imbroglio. "Quello che sta succedendo è vergognoso, una cosa pazzesca – esclama lamentandosi –. Si stanno spacciando per me e inviano messaggi a tutti, proponendo perfino di acquistare dei titoli. Ad alcuni, sempre a nome mio, hanno chiesto se sono informati del programma in corso in città, dal quale hanno tratto beneficio tante persone, me compreso, aggiungendo: spero che le cose belle arrivino anche a te. In questi messaggi si può ravvedere una truffa, perché c’è gente che ci potrebbe cascare, rimanendo fregata. Quando mi sono iscritto a Facebook, un paio di mesi fa, ho selezionato un po’ di persone, per dialogare con qualcuno, visto che ormai non si parla più di persona, ma in seguito alla mia iscrizione hanno subito creato quattro nuovi profili. Una decina di giorni fa sul mio, quello autentico, che ho disattivato domenica perché ingestibile e io ero disgustato, con un post ho avvisato tutti, dicendo: attenzione, tutti messaggi che vi giungono a nome mio non partono da me".

Pierani racconta ancora: "Sono stato anche dai Carabinieri che mi hanno rimandato alla Polizia postale di Rimini, dove mi hanno spiegato che dovevo uscire da Facebook. Sta di fatto che la mia libertà viene così compromessa da imbroglioni. Per chiedermi se ero davvero io a scrivere quelle cose, mi hanno telefonato in tanti, anche qualche deputato. Il primo a chiamarmi è stato il senatore Giorgio Londei, che non sentivo da tempo, e tra gli ultimi di ieri una signora che lavorava alle poste. Anche se uscito dal social tengo d’occhio la situazione, vorrei sapere perché hanno fatto questo, per disturbarmi? Per discreditarmi con bugie? Credo che dietro questo ci sia un disegno per fare cose illecite. Perché altrimenti chiedere di acquistare dei titoli? Pensavo di presentare denuncia, perché a mio parere si profila un reato e anche di andare da un avvocato".

Nives Concolino