Contagi da Covid nel Riminese continuano a salire: "Terza dose necessaria"

Nell’ultima settimana 200 nuovi positivi. L’infettivologo Biagetti: "Il richiamo è fondamentale per proteggere anziani e fragili"

Migration

Duecento nuovi casi dal 17 ottobre in avanti. Il virus negli ultimi giorni ha rialzato la testa, qui come altrove. Con gli ultimi 20 positivi di ieri, sono stati 200 i contagiati diagnosticati nel Riminese nel giro di 8 giorni, dopo che per tre settimane i nuovi casi sono stati meno di 150 a settimana. "Questo è un segnale d’allarme – osserva Carlo Biagetti, infettivologo dell’Ausl a capo del programma per la gestione del rischio infettivo – Ma gli effetti della ripresa della curva pandemica sono stati mitigati dal vaccino. Se non avessimo già una larga fetta di popolazione vaccinata, a quest’ora avremmo più positivi, più ricoverati e più morti. Basta ricordare che cosa succedeva in questo periodo l’anno scorso, quando ancora non avevamo il vaccino".

I numeri di oggi sono in effetti lontani da quelli di un anno fa: quasi 800 positivi nella settimana tra il 19 e il 25 ottobre.

"Ma io guardo soprattutto ai ricoveri e ai decessi: erano molto più alti un anno fa. Oggi a Rimini abbiamo 18 pazienti ricoverati, e alcuni vengono da altre zone della Romagna. Se la situazione tutto sommato è sotto controllo lo dobbiamo al vaccino".

L’aumento di casi negli ultimi giorni però è netto. Crescono i positivi anche tra chi si è già vaccinato con due dosi.

"Il vaccinato può prendere il virus, certo, ma il rischio di essere contagiato è 5 volte inferiore rispetto a chi non è immunizzato. Il rischio di essere ricoverato, lo dimostrano gli studi più recenti, è 10 volte più in basso in un vaccinato rispetto a chi non lo è. Questo non finiremo mai di ripeterlo, specie ai No vax che continuano a dire che il vaccino non protegge. L’immunità nei confronti dell’infezione cala con il passare del tempo, ma resta elevata la protezione dal rischio di ospedalizzazione".

Quant’è importante fare la terza dose?

"Moltissimo, se vogliamo contenere la pandemia. In soggetti immunodepressi e over 80 la terza dose riduce notevolmente il rischio di ricovero e di morte. Va messa in sicurezza la popolazione più debole, ora che i contagi risalgono. Poi toccherà ai settantenni e sessantenni".

Da sabato scorso si somministra la terza dose anche a i sanitari. A Rimini sono già oltre 300 quelli che l’hanno fatta.

"L’ho fatta anche io, sabato (Biagetti fu il primo medico a vaccinarsi nel Riminese, il 27 dicembre 2020) e mi auguro che l’adesione sia elevata. Per i sanitari la terza dose è fondamentale soprattutto per proteggere i pazienti. Dobbiamo evitare di essere noi il veicolo di trasmissione del virus".

Da ieri anche i sanitari che non sono dipendenti dell’Ausl possono effettuare la terza dose. Non è necessario prenotarsi, la somministrazione avviene negli hub di Rimini e Riccione e l’antidoto per tutti è Pfizer, a prescindere dal vaccino fatto in precedenza.

Manuel Spadazzi