Il festival del mare Ricercatori e volontari uniti per curare l’Adriatico

È iniziata con la liberazione della tartaruga Athena la rassegna ’Into the blue’: cinque giorni di iniziative tra progetti di monitoraggio e pulizia della spiaggia .

Il festival del mare  Ricercatori e volontari  uniti per curare l’Adriatico

Il festival del mare Ricercatori e volontari uniti per curare l’Adriatico

Il percorso di Rimini nella tutela dell’ambiente marino è giunto al giro di boa. La tartaruga Athena, che ha riguadagnato timidamente il mare dopo la liberazione avvenuta alla spiaggia libera al porto (in foto), ha aperto ieri la terza edizione di Into the blue – Sea life fest 2023, il festival riminese dedicato alla salute dell’Adriatico e delle specie marine che lo abitano. Una manifestazione nata per sensibilizzare adulti e bambini sul tema della tutela del mare, con un ricco programma.

A organizzare la cinque giorni di laboratori, educazione ambientale,ricerche e progetti che si terranno nei weekend di giugno è la Fondazione Cetacea, con la collaborazione del Club Nautico e del Comune. A margine della presentazione del festival ieri Anna Montini, assessore all’ambiente, ha spiegato che "è un onore per la città ospitare questo evento capace di mettere insieme così tante iniziative di formazione, pulizia del mare e delle spiagge, sensibilizzando le persone". Dal canto suo Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea, ha precisato che il festival "è un tentativo di fare riavvicinare la gente alle iniziative scientifiche, colmando quel gap che si è creato durante la pandemia fra la scienza e le persone".

Il festival apre inoltre il dibattitto sulla ricostituzione delle dune nella spiaggia e sull’inquinamento luminoso e sonoro sotto costa. "A Rimini c’è questa considerazione che sul mare si può fare tutto, non ha senso privatizzare per un mese e mezzo la Rimini Beach Arena per fare dei concerti, basterebbe spostarsi 50 metri più indietro. Si vuole sfruttare l’appeal del mare, ma il mare e la spiaggia sono di tutti e privatizzarli in questo modo è sbagliato", dice Pari, che parla anche dell’impegno della Fondazione a Riccione, dove gestisce l’Orto delle Sabbie, una duna rimasta "intonsa". Non a caso a Rimini si trova una delle nove stazioni dell’Adriatico costituita per monitorare i rumori sotto costa nel quadro del progetto europeo ’Soundscape’.

Durante gli incontri in programma si è parlato inoltre delle specie marine "aliene" come il granchio blu, che ha invaso il nostro mare. Presentato anche il progetto ’Seavis’: è di una startup che sta pensando a come sfruttare l’intelligenza artificiale per rilevare i cetacei in Adriatico attraverso telecamere installate sullo scafo delle barche. Domani, in piazzale Boscovich (inizio alle 11), l’incontro dei ricercatori dell’università di Bologna che coinvolgeranno i ragazzi nella scoperta dei microrganismi marini. Il 17 giugno, dalle 10, i volontari si dedicheranno invece alla pulizia della spiaggia e del mare. I rifiuti ’pescati’ saranno catalogati secondo il protocollo Marine strategy dell’Ue. Il 24, giugno, infine, il recupero dei relitti dal portocanale di Rimini.

Andrea G. Cammarata