Un contratto a tempo indeterminato è un’impresa per qualsiasi giovane. Ma se soffri di disturbi dello spettro autistico è una montagna da scalare. Loro ce l’hanno fatta. Sono tre ragazzi inseriti in aziende grazie al progetto WorkAut, realizzato e gestito da Rimini autismo con il patrocinio del Comune, finanziato nella sua fase di star up da Banca Malatestiana e portato sul campo da La Romana 1947, come prima azienda ad aprire le porte ai tirocinanti con disturbi dello spettro autistico. Due dei nuovi assunti, avevano affrontato anche in passato dei tirocini, ma senza che quell’esperienza si traducesse in un contratto. Delusioni e fatiche che hanno saputo affrontare e superare. Ma questo è accaduto, spiegano i responsabili del progetto, grazie a una modalità nuova nell’impostare il percorso e il tirocinio.
"Il problema principale - spiega Roberto Gabrielli, consigliere di Rimini Autismo - è concludere i tirocini con le assunzioni. In questo caso direi che è stato un successo perché abbiamo tradotto tre tirocini in altrettanti contratti". Per farlo sono stati coinvolti i tutor dell’ente di formazione Enaip. Gli educatori sono stati affiancati ai ragazzi nelle fasi quotidiane del lavoro al fine di coordinare nel migliore dei modi l’approccio all’ambiente lavorativo e ai colleghi, oltre che alle mansioni. "E’ stato messo in pratica - spiega Alessandra Urbinati, presidente di Rimini Autismo - un percorso formativo di orientamento strutturato all’interno dell’azienda, mirato a supportare i giovani nella relazione con i colleghi, nell’apprendimento della metodologia e dell’operatività lavorativa, dove l’aspetto psicologico e il benessere dei ragazzi è questione di fondamentale rilevanza".
La Romana dal 1947 non è l’unica azienda che ha aderito. Anche il gruppo Leroy Merlin ha deciso di dare una possibilità ai tirocinanti autistici. Sempre nel riminese si è fatto avanti Sabbioni, un gruppo con quattro attività nell’ambito della ristorazione. Settori diversi, mansioni completamente differenti, tra quelle a contatto con il pubblico ad altre più legate all’organizzazione, dove mettere a frutto le peculiarità dei tirocinanti. "L’aspetto lavorativo - spiega Serenella Grittani, neuropsichiatra del Centro Autismo dell’Ausl Rimini - per questi ragazzi è fondamentale. Hanno voglia di partecipare all’attività sociale, e hanno competenze specifiche da valorizzare". La fase iniziale è stata finanziata con un contributo di 40mila euro da Banca Malatestiana. "Piace pensare che il contributo - dice Enrica Cavalli, presidente dell’istituto bancario - sia stata la scintilla che ha messo in moto un meccanismo virtuoso. Ci auguriamo che ci siano sempre più aziende ad aderire a questo progetto".
Andrea Oliva