"Questo piano dell’arenile lascerà un segno in città per i prossimi 40 o 50 anni" dice l’assessore al Demanio Roberta Frisoni dopo la maratona in consiglio. Con la serata di giovedì si è arrivato all’adozione del nuovo piano spiaggia. Il dado è tratto e d’ora in poi tutto ciò che accadrà sull’arenile dovrà rispondere ai dettami del piano. Ma non subito, prima dovrà esprimersi la Regione con cui già da tempo il Comune è in contatto per visionare elaborati e linee di sviluppo del piano. La Regione attraverso l’assemblea legislativa dovrebbe esprimersi entro la fine del mese, poi toccherà al comitato di area urbanistica. Infine si conteranno i giorni prima del ritorno in consiglio comunale atteso al termine dell’estate per la definitiva approvazione. Quel giorno si conoscerà anche la nuova mappa della spiaggia. Infatti il piano prevede un aumento del 37% delle aree a spiaggia libera, ma il mantenimento del medesimo numero delle concessioni demaniali attuali. Il che significa concessioni più piccole. La mappa sarà un elemento basilare per fondare le future evidenze pubbliche e assegnare le concessioni. Su questo aspetto si continua ad attendere un cenno da parte del governo, "ma sarebbe più rischioso stare fermi e noi non lo faremo" dice l’assessore in merito alle evidenze pubbliche che il Comune intende fare entro la fine dell’anno. Su questo si può già dire che "le concessioni avrebbero venti anni di validità, perché è questo quanto scritto nella legge Draghi, quella a cui dobbiamo fare riferimento", ma soprattutto c’è "l’intenzione di valorizzare le nostre piccole imprese" e questo lo si può fare limitando alle singole società la possibilità di partecipare a più bandi. "Stiamo lavorando con consulenti esperti ma al momento non possiamo esprimerci sui dettagli delle evidenze. Ciò che è certo è che vogliamo limitare per quanto possibile la concentrazione di concessioni in un solo soggetto". La giunta teme l’effetto Jesolo dove grandi gruppi imprenditoriali si sono portati a casa chilometri di arenile. Intanto il piano spiaggia avanza e la rivoluzione sarà totale. "Questo nuovo strumento promuove la sostituzione quasi integrale dei manufatti esistenti". Se in autunno verranno messe a bando le centinaia di stabilimenti balneari esistenti, la mole di progetti che arriverà negli uffici comunali sarà impressionante. Tuttavia "lavoreremo per dare continuità al servizio". Allo stesso modo la progettazione dei nuovi stabilimenti non sarà ingessata. "Vogliamo lasciare libertà ai progettisti". Non ci saranno forme obbligate da mantenere a scapito delle classiche cabine che potranno trasformarsi. Non ci saranno anche siti obbligati dove collocare i manufatti e gli stessi chioschi ristoranti. "Inizialmente avevamo previsto la collocazione dei ristoranti a ridosso del Parco del mare, ma nella nuova stesura c’è maggiore libertà ed entro un reticolo dato, potranno essere collocati più vicini al mare".
Tuttavia la vera rivoluzione in municipio la vogliono dare con le cosiddette micro aggregazioni. Si tratta di due stabilimenti balneari e un chiosco che si mettono insieme costituendo un’unica società. Questo, unito al fatto che sarà data la possibilità di coprire attività anche sportive nei periodi invernali nelle zone a ridosso dei varchi a mare, dovrebbe allungare in modo sensibile la stagione sulla sabbia.
Andrea Oliva