IL SEGNALIBRO

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L’amore che proviamo per certi personaggi dei libri a volte è difficile da spiegare. Ci affezioniamo perché vorremmo essere come loro oppure perché li capiamo, ci specchiamo nel loro carattere e troviamo similitudini con la nostra vita. Ognuno vede e cerca quello di cui ha bisogno e spesso oltre a trovare una bella storia, trova anche un amico. Questo è quello che può capitare leggendo il nuovo romanzo della riminese Federica Magnani: "Senza il mio respiro". L’amica che incontriamo nelle sue pagine è Dalila, una ragazza di venticinque anni che si è fatta scivolare la vita addosso. Il suo rapporto con il cibo, con il corpo e con l’altro sesso sono il frutto di un’infanzia complicata a cui sembra essersi arresa, fino alla svolta che le permetterà di cambiare vita e ritrovare se stessa. Il lettore farà i conti con il difficile compito di volersi bene, l’improvvisa capacità di adattarsi ai cambiamenti e il disturbante senso di ansia e panico che sempre più persone vivono ogni giorno. Dalle pagine in cui il suo punto di vista sembra annebbiato da una percezione della realtà distorta, arriverà l’inaspettata narrazione di Marco, l’amico che ci rifletterà chi è realmente Dalila. Un gioco di specchi e amicizia, in cui i valori importanti che guidano le nostre vite sono quelli in grado di renderci ciò che siamo, nonostante le difficoltà e le imperfezioni. Federica Magnani torna con una storia di coraggio lento, in cui ognuno può ritrovarsi nei pensieri e nelle azioni di Dalila, una donna che non ha avuto paura di accettarsi e migliorarsi ogni giorno. Debora Grossi