
La banda bloccata dai carabinieri di Riccione dopo l’ennesimo colpo, uno dei militari ferito dai malviventi
Nel loro mirino c’erano soprattutto cassaforti, gioielli e orologi. Ma non disdegnavano le armi, tanto da aver messo insieme in questi anni, grazie ai decine di colpi, un piccolo arsenale. È di almeno mezzo milione di euro il valore del bottino della banda di ladri arrestata sabato dai carabinieri di Riccione. Il blitz è scattato poco dopo l’ora di cena. I militari, coordindato dal sostituto procuratore Davide Ercolani, stavano indagando da alcune settimane sui malviventi, dopo una serie di furti avvenuti in appartamenti e ville a Riccione, Misano e nel resto della provincia.
Sabato i quattro ladri, tutti albanesi (di 25, 32, 35 e 44 anni) sono tornati in azione. In una casa a Misano hanno rubato una collezione di 40 orologi tra cui alcuni Rolex, Omega, Hamilton, Eberhard e altri pezzi di pregio, approfittando dell’assenza del proprietario che era a Bologna. Hanno colpito in altre case, da un’altra sono scappati a mani vuote perché quando un anziano si è accorto di loro e ha dato l’allarme. Nel frattempo grazie alle segnalazioni i militari sono riusciti a rintracciare l’auto su cui viaggiava la banda. I carabinieri hanno bloccato la macchina, i ladri hanno tentato la fuga aggredendo i militari e ferendo uno di loro, finito in ospedale per la frattura di una mano. Una volta arrestati i malviventi i militari hanno perquisito l’auto: a bordo c’erano i 40 orologi rubati a Misano, una pistola semiautomatica (regolarmente detenuta) e vari vestiti firmati.
Mentre i quattro venivano portati in caserma, i carabinieri sono andati a perquisire gli appartamenti e le stanze dei residence, tutti a Rimini, dove i ladri alloggiavano. E hanno trovato un tesoro. Nei vari covi i ladri avevano nascosto soldi contanti, gioielli, orologi e vestiti di lusso e parecchie armi, tutte rubate (come il resto) nel corso di anni. Facevano parte dell’arsenale della banda 3 pistole revolver, altre 3 pistole semiautomatiche e 4 fucili da caccia. Tutte le armi sequestrate sono risultate perfettamente funzionanti e dotate di caricatori e munizioni. Durante i controlli è stato scoperto anche un panetto di oltre 700 grammi di cocaina, ancora da suddividere per la vendita al dettaglio, e materiale per il confezionamento delle dosi. Inoltre, ben nascosti sotto il cuscino di un divano, c’erano 20mila euro in banconote di vario taglio. Soldi che – secondo gli inquirenti – sono frutto dei furti, e che la banda stava per spedire in Albania.
Gran parte della refurtiva è stata già restituita ai legittimi proprietari, compresa la collezione di orologi rubata a Misano. "I carabinieri – racconta Matteo – sono stati davvero efficienti. Io sono tornato a casa di corsa appena è scattato l’allarme per il furto, e nel frattempo ho inviato ai carabinieri le immagini della videosorveglianza. Hanno recuperato tutti gli orologi". I 4 ladri, difesi dagli avvocati Tiziana Casali, Massimiliano Orrù e Giuliano Renzi, sono in carcere in attesa dell’udienza di convalida. I militari stanno indagando per capire se la banda aveva altri complici, e per ricostruire tutta la serie di colpi messi a segno in questi anni.