Inseguimento a Rimini, video choc della ragazza travolta. I miracolati: salvi per caso

Sul lungomare poteva essere una strage. Una sopravvissuta: "Mia figlia viva perché l’ho spostata"

Rimini, 7 agosto 2022 - Sono attimi, secondi. Cristallizzati dall’occhio di una telecamera. Un video choc che scorre rapido sullo schermo e gela il sangue nelle vene. L’orologio segna le 10.22. Siamo in viale Regina Margherita, a Marebello. Il lungomare di Rimini, ad agosto. Il caldo asfissiante, la calca dei turisti.

C’è una ragazza moldava di 28 anni, che lavora come cameriera in un hotel della zona. Ha appena fatto colazione e si incammina con il fidanzato verso viale Nervi. Poi... ecco che accade. Un’auto impazzita che piomba sulla folla. Un missile bianco. L’impatto è tremendo. Il corpo della giovane si solleva in aria. Fragile, leggero. Come se fosse una bambola di pezza. Ricade una decina di metri più in là. Poteva essere la fine.

A sinistra, Ludivine Correani, 32enne infermiera di Metz
A sinistra, Ludivine Correani, 32enne infermiera di Metz

Ma la ragazza è ancora viva. "Un miracolo" dice ora qualcuno. Se la caverà con 30 giorni di prognosi e la frattura del coccige. È lei una delle due donne falciate venerdì scorso da Ciro Esposito, 45 anni, pluripregiudicato napoletano. L’uomo ha rubato una Ford Fiesta, minacciando una coppia che stava uscendo da un parcheggio. Le Volanti lo hanno intercettato in viale Regina Elena.

Lui, anziché fermarsi, ha tirato dritto. Un inseguimento folle, disperato. Lungo i viali riminesi affollati. In viale Regina Margherita, davanti all’hotel Jumbo, la macchina sbanda sulla destra. Sale sul marciapiede e centra in pieno due passanti. L’altra si chiama Ludivine Correani, ha 32 anni e viene da Metz, in Francia. Tornerà a casa dalle vacanze con collare e stampelle.

"La macchina era impazzita, si avvicinava e sbandava. Mio marito non sapeva dove spostare la bambina. Ho sposato la bimba di lato, ma l’auto mi ha colpito. Con lo specchietto retrovisore mi ha dato un colpo all’anca, e il mio piede destro è stato calpestato da una delle ruote".

Ludivine, infermiera di professione, è stata tra le prime a soccorrere l’altra ferita. "Quando è arrivata l’ambulanza, ho detto ai sanitari: ’portate prima lei’".

Un giorno di ordinaria follia. Con protagonista un ex tossicodipendente, che si trova ora in carcere. Nemmeno i due proiettili, sparati da un poliziotto che ha mirato alla ruota posteriore sinistra, sono bastati a fermarlo.

Ad ammanettarlo, alla fine, è stato un agente in prova fuori servizio. È stato lui a porre fine all’incubo.

"Ho pensato di morire, non torneremo più"