La famiglia del killer: "Date a noi suo figlio"

Scontro tra la madre della ragazza uccisa e i parenti di Vultaggio, deciderà il tribunale dei minori. Oggi nuovi accertamenti della Polizia

Migration

Due famiglie devastate. Quella di Cristina Peroni, la ragazza uccisa davanti al figlio con 50 coltellate e 17 colpi di mattarello da Simone Benedetto Vultaggio, il compagno violento che lei voleva lasciare. Quella di Vultaggio, che chiede "perdono" per quanto Simone ha fatto. Ora entrambe chiedono di poter crescere il figlio della coppia, di soli 6 mesi, che è attualmente ospite in una struttura protetta. Ieri mattina c’è stata l’udienza al Tribunale dei minori, per decidere a chi affidare il bambino. Era presente anche il killer. In aula, lui si è limitato a dire: "Voglio soltanto che mio figlio stia bene, desidero soltanto questo".

La famiglia di Vultaggio, che ha tenuto il piccolo per alcune ore subito dopo l’omicidio commesso nella casa di via Rastelli il 25 giugno scorso, si è detta pronta a crescere il bambino. Lo farebbe la sorella di Simone, sposata e con due figli di 5 e 10 anni. Ma i parenti di Cristina, in particolare la madre di lei, non intendono lasciare il bambino alla famiglia dell’assassino. La madre di Cristina vuole crescere il nipote e mantenere fede alla promessa fatta alla figlia, che poche settimane prima di essere ammazzata si era rivolta a un legale proprio per capire come poter tutelare e gestire il bambino, e tenerlo lontano da Vultaggio. Che, secondo amiche di Cristina e vicini di casa, l’aveva picchiata più volte, anche quando era incinta del bambino. Intanto a Mentana e Monterondo, i comuni (in provincia di Roma) dove vivono i familiari della ragazza uccisa, continua la raccolta fondi per suo figlio. Una colletta che è iniziata, per mano di amiche della famiglia, sul web. Grazie alla raccolta avviata sulla piattaforma ’Go fund me’ sono arrivate già donazioni per oltre 16mila euro.

Sul fronte dell’indagine, coordinata dal pm Luca Bertuzzi, oggi la Polizia scientifica tornerà in via Rastelli per compiere nuovi e irripetibili accertamenti all’interno della casa, per cercare ulteriori tracce ed elementi utili alla ricostruzione del delitto. Nel frattempo Alessandro Buzzoni, il legale di Vultaggio, ha depositato la richiesta di incidente probatorio affinché venga eseguita una perizia psichiatrica su di lui. Vultaggio è accusato di omicidio volontario aggravato: la tesi difensiva è che l’uomo fosse parzialmente incapace di intendere e volere quando ha ucciso la compagna.

Intanto emergono nuovi inquietanti elementi dalla perizia medico legale affidata dal pm Bertuzzi a Filippo Pirani sul corpo di Angela Avitabile, uccisa il 22 aprile a Rimini dal marito Raffaele Fogliamanzillo. L’uomo l’ha colpita con 11 coltellate, di cui due ritenute mortali: una alla carotide e l’altra diretta al cuore.

Manuel Spadazzi