
La causa avviata da 43 insegnanti riminesi per ottenere i soldi della ’Carta docente’: "Ne abbiamo diritto"
Rimini, 22 dicembre 2024 – Anche loro, insegnanti precari, hanno diritto a quei fondi. Il Tribunale di Rimini lo aveva stabilito già nel 2023, intimando il ministero dell’Istruzione di versare i compensi spettanti ai docenti. Ma da Roma non era arrivato un euro nonostante i vari decreti ingiuntivi. Per riuscire a ottenere finalmente il bonus della Carta docente, che riconosce agli insegnanti 500 euro all’anno per spese legate alla didattica (come l’acquisto di pc e altri dispositivi o corsi di formazione), 43 docenti riminesi hanno dovuto fare ricorso al Tar.
Tre giorni fa la sentenza dei giudici. Il Tribunale amministrativo regionale ha condannato il ministero a versare ai 43 docenti gli importi spettanti, per un totale di 74mila euro, e a pagare le spese legali (oltre 10mila euro). Ma "è paradossale che gli insegnanti abbiano dovuto fare ricorso al Tar per ottenere la Carta docente, un bonus di cui avevano pieno diritto", attaccano gli avvocati a cui si sono affidati i professori, Veronica Pepoli e Luca Caroni. La sentenza – pubblicata giovedì – è la prima che arriva per i docenti riminesi in causa contro il ministero, e non sarà l’ultima. "Abbiamo presentato 250 ricorsi al Tribunale di Rimini per conto di altrettanti insegnanti – continuano Pepoli e Caroni – Eppure il ministero dell’Istruzione, nonostante le sentenze, tutte a favore, non ha ancora versato un euro". Da qui la necessità di fare ricorso al Tar. "Ci siamo mossi dopo che il ministero non ha rispettato i tempi previsti per il pagamento (i soldi andavano liquidati entro 120 giorni dopo le sentenze del Tribunale di Rimini) e ha ignorato i decreti ingiuntivi".
Una questione di principio e anche economica. Perché "c’erano insegnanti che dovevano ricevere i soldi della Carta docente per diverse annualità". Tant’è che il conto, per alcuni, è arrivato a 2mila euro. Sommando tutti i crediti, si è arrivati a quei 74mila euro per i 43 docenti in causa al Tar contro il ministero. Pepoli e Caroni sono pronti ai ricorsi al Tar anche per tutti gli altri prof che si trovano nella stessa situazione. "Ma dall’anno prossimo finalmente le cose cambieranno – conclude la Pepoli – Il governo ha stabilito che dal 2025 la Carta docente venga assegnata strutturalmente ai docenti precari, che non avranno più bisogno di fare ricorso per ottenere ciò di cui hanno diritto".