La Riviera invasa dagli svizzeri, turisti per forza

Passaporto elveltico ma origini balcaniche: hanno scelto Rimini per evitare la quarantena imposta a chi va nei Paesi dell’Est.

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Un’autentica invasione, graditissima, quella messa in atto da centinaia di famiglie svizzere. Con una particolarità: "Per la stragrande maggioranza – attacca Francesco Carasso, presidente di Promozione alberghiera e gestore dell’hotel Panoramic – si tratta di turisti con passaporto elvetico ma di origine balcanica o comunque dell’Est: Macedonia, Kosovo, Ucraina, Albania, Serbia". Il motivo? "Non potevano tornare nei loro Paesi d’origine come erano soliti fare in estate – prosegue Carasso – a causa delle restrizioni Covid. Al ritorno avrebbero dovuto sottoporsi al regime di quarantena obbligatoria per due settimane. Ospiti con grossa capacità di spesa, in genere famiglie con bambini, arrivate in riviera con grosse e costose automobili, probabilmente grazie un ’passaparola’ che ha messo in rilievo soprattutto due elementi: la vicinanza geografica, cioè la raggiungibilità, l’accoglienza per adulti e bambini, e l’ottimo rapporto qualità prezzo". Risultato: "Un mese di luglio – fa eco Daniele Bilancioni, titolare dell’hotel Doge –, se non salvato certamente molto aiutato, specie nelle due settimane centrali, da questi particolari turisti svizzeri". Il cui flusso negli ultimi giorni si è ridotto, per la ripresa dell’attività scolastica in diversi cantoni della confederazione scudocrociata. A dare conto del fenomeno anche VisitRimini. Che parla, con Marina Lappi e la responsabile Valeria Guarisco, di "nuovi turisti, tante famiglie in vacanza a Rimini. Le provenienze? È confermato il ritorno crescente dei turisti d’oltralpe e si segnala in particolare, soprattutto a luglio, l’arrivo di turisti di origine straniera provenienti dalla Svizzera - che conferma l’Italia quale destinazione sicura in Europa - che scelgono Rimini e la Riviera per trascorrere almeno una settimana di vacanza con i loro bambini". "Parte di questi ospiti è di religione musulmana – prosegue Bilancioni –, il che crea qualche difficoltà nei buffet. Risolta eliminando carne di maiale sostituita da tacchino e pollo". Qualche albergatore lamenta il comportamento "troppo ruspante" di alcuni tra questi ospiti. "Negli anni Sessante lo si diceva dei tedeschi – chiosa Carasso –, che bevevamo molto e si vestivano male, negli anni Novanta dei russi. Diamogli tempo, sono graditi ospiti in più che la riviera accoglie". "Ne abbiamo avuti tanti – dice Corrado Della Vista, Eurhotel –, anche gruppi di 9-10 persone, formati da più". "Ne ho avuti moltissimi a luglio – dice Lorena Montebelli –, tanti sono rimasti ’appiedati’ dalla riduzione dei voli diretti ai villagggi turistici in Turchia, e hanno scelto la riviera. Ci auguriamo che tornino".

Mario Gradara