MANUEL SPADAZZI
Cronaca

La sfida di chi ’resiste’ "La Bolkestein non ci fa paura Abbiamo preso un altro bagno"

I titolari degli stabilimenti 35 e 36 hanno da poco comprato il 37 insieme a nuovi soci "Investiamo nonostante le incertezze, ma serve una legge che salvaguardi le imprese esistenti".

La sfida di chi ’resiste’  "La Bolkestein non ci fa paura  Abbiamo preso un altro bagno"

La sfida di chi ’resiste’ "La Bolkestein non ci fa paura Abbiamo preso un altro bagno"

di Manuel Spadazzi

La Bolkestein fa paura. E dopo la sentenza di giovedì della Corte di giustizia europea, che ha ribadito il ’no’ al rinnovo delle concessioni balneari e la necessità di indire gare pubbliche per le attività sulla spiaggia, ancora di più. Eppure a Rimini c’è chi continua a investire sulla spiaggia, e addirittura si allarga comprando altri stabilimenti balneari. Come hanno fatto Cristian Paci e Tommaso Frassineti, i titolari dei bagni 35 e 36 a Marina centro, che hanno da poco rilevato anche lo stabilimento vicino, ovvero il bagno 37. "L’abbiamo fatto – spiega Paci – insieme a due nuovi soci, Luca Gregori, che è stato un mio dipendente per molti anni, e a Emanuele Lunedei, che nella vita fa tutt’altro ma da tempo voleva investire sul balneare. Anche a Emanuele, come a noi, piace tantissimo il lavoro in spiaggia: appena si è creata l’occasione si è buttato insieme a noi in questa avventura".

Chi ve l’ha fatto fare, vista l’incertezza che regna sulle imprese balneari, oggi più che mai?

"Qualcuno ci ha detto che eravamo dei folli... Ma noi non ci sentiamo matti, anzi. Crediamo nel nostro lavoro, che adoriamo. Siamo convinti che il nostro futuro sarà ancora qui, sulla spiaggia".

Non temete, in caso di gare per le concessioni, di perdere la vostra attività?

"Ovviamente ci auguriamo che il governo, ora che è arrivata l’ennesima sentenza, lavori a una riforma che riconosca il valore di impresa delle nostre attività, gli investimenti fatti e quelli futuri. Ci attendiamo una legge che non faccia tabula rasa ma anzi tenga conto delle imprese esistenti".

A proposito degli investimenti: quanto avete pagato per rilevare il bagno 37?

"Per questioni di riservatezza non è il caso di dirlo".

Perché avete deciso di ampliarvi?

"Per dare ancora più servizi. E perché, ripeto, crediamo nel nostro lavoro. Con l’aggiunta del bagno 37 il nostro Adriatic village (così si chiama il maxi stabilimento che già comprende il 35 e il 36) andremo ad aumentare spazi per sport e intrattenimento, e servizi sulla spiaggia. L’idea è quella di offrire ai bagnanti, sempre di più, un villaggio sul mare".

I punti di forza?

"Intanto il fatto di essere uno stabilimento per i clienti di qualsiasi capacità di spesa. Per capirci: abbiamo gli ombrelloni classici, gli ombrelloni maxi dotati di cassette di sicurezza e infine quelle che noi chiamiamo suite, con tanto di gazebo".

Con l’ampliamento potenzierete anche le aree attrezzate?

"Sicuramente. Da anni puntiamo sullo sport. Oltre ai vari campi da beachvolley e beachtennis, footvalley e teqball, abbiamo un campetto di calcio sulla sabbia. Inoltre siamo dotati di un’area fitness e di un centro per il sup (con corsi per grandi e piccini). Da noi si possono fare anche yoga, pilates, spinning, abbiamo anche un personal trainer. Inoltre proponiamo servizi di animazione, anche per gli adulti, e la spiaggia è dotata di un chiringuito".

Alla faccia della Bolkestein...

" Abbiamo investito tanto e continueremo a farlo, aste o no".