La storia dell’eccidio di Fragheto

La lezione di Giorgio Gabrielli: l’arrivo dei nazisti nel 1944, c’è chi riuscì a salvarsi fingendosi morto

La storia dell’eccidio di Fragheto

La storia dell’eccidio di Fragheto

Noi ragazzi della 3 M di Montecopiolo abbiamo avuto l’opportunità di conoscere la storia dell’eccidio di Fragheto grazie alla lezione tenuta da Giorgio Gabrielli. Già l’anno scorso il nostro istituto ha avuto la medesima opportunità e ha partecipato alla commemorazione.

Abbiamo ripercorso questa tragica storia attraverso i personaggi che hanno perso la vita o che per pura fortuna si sono salvati. L’eccidio ha avuto luogo a Fragheto, una piccola frazione di Casteldelci. Questo borgo è situato al confine tra Toscana e Romagna, territorio attraversato dalla Linea Gotica. I primi rastrellamenti nazifascisti iniziarono nella zona tra il monte Fumaiolo e Casteldelci già dai primi giorni dell’aprile del 1944. Il comando partigiano venuto a sapere dell’arrivo imminente dei nemici si diresse verso Fragheto la notte tra il 6 e il 7 aprile. La mattina successiva si verificò lo scontro tra le due forze e, nel pomeriggio dello stesso giorno, Fragheto fu presa d’assalto da una ventina di nazisti che uccisero circa trenta persone e diedero fuoco alle loro abitazioni perché accusati di aver dato rifugio ai ribelli. Gabrielli ci ha raccontato del contadino che stava raccogliendo delle erbe in un campo e che, ad un certo punto, fu sparato dai nazisti perché scambiato per un partigiano. Il contadino si riparò dietro ad un albero e, per far credere che fosse stato colpito, lasciò cadere il sacco. Così i tedeschi, credendolo morto, se ne andarono via. Oppure la storia di don Adolfo e del suo chierichetto che si salvarono perché erano fuori a benedire le case per la santa Pasqua. O la storia delle due donne che rimaste ferite furono credute morte e si salvarono. Storie toccanti che fanno immergere completamente in quel tragico momento storico. Abbiamo anche scoperto che la vicenda legata al ponte degli Otto Martiri è l’ultimo atto del tragico eccidio. La mattina dell’8 aprile del 1944 sette partigiani e un civile, fatti prigionieri precedentemente a Capanne, vennero portati sul ponte situato nella valle del Senatello. Qui vennero fucilati senza pietà.

È possibile approfondire questa storia attraverso un archivio fotografico, pellicole cinematografiche, libri o visitando il museo che si trova nel centro storico di Fragheto. L’eccidio di Fragheto rappresenta un piccolo tassello della Seconda guerra mondiale ma è un simbolo di un passato sanguinoso e tragico di cui dobbiamo avere memoria. Questo ci ha fatto riflettere su quante altre storie simili popolano i nostri territori e che dovrebbero essere rammentate perché simbolo del sacrificio di civili e della Resistenza all’oppressione nazifascista.

Nicolas Bini, Andrea Luzi, Samuele Salucci. Nicole Severini, Marco Iacopucci, Anastasia Salucci, Tomasso Salucci, Nathan Bonci, Christian De Angelis

classe 3 M