L’accoltellatore spacca una tv in carcere

Ha sfasciato il televisore della sua cella in uno scoppio di rabbia. Protagonista dell’ennesimo raptus Somane Duula, il 26enne richiedente asilo di origine somala che dall’11 settembre scorso si trova in carcere ai ‘Casetti’ dopo aver seminato il panico sul lungomare di Rimini, accoltellando quattro donne e un bambino di cinque anni, il piccolo Tamim, tornato a casa proprio nei giorni scorsi dopo un delicato intervento in ospedale. Già in passato, anche durante l’interrogatorio di garanzia alla presenza del pubblico ministero Davide Ercolani e del suo avvocato, Maria Rivieccio, il somalo aveva dato prova di comportamenti aggressivi. Difficile dare una spiegazione razionale alle sue improvvise esplosioni di collera. Così come per gli inquirenti risulta difficile chiarire i motivi che lo hanno spinto a versare il sangue sulle strade di Rimini, ferendo cinque persone nell’arco di un paio d’ore, apparentemente senza un motivo logico, fatta eccezione per una istintiva (e spropositata) reazione alla multa da lui ricevuta sull’autobus della linea 11. Proprio per questo il pubblico ministero Ercolani ha chiesto che il richiedente asilo sia sottoposto ad una perizia psichiatrica.