Lavoratori stranieri stagionali "Pochi con il Decreto Flussi"

Lavoratori stranieri stagionali  "Pochi con il Decreto Flussi"

Lavoratori stranieri stagionali "Pochi con il Decreto Flussi"

"Riguardo alle quote assegnate a ciascuna Regione dal Governo per lavoro subordinato stagionale nel settore agricolo e turistico alberghiero, segnaliamo che per quanto attiene all’Emilia Romagna le quote previste sono notevolmente insufficienti. Siamo altresì preoccupati che, a fronte della scarsità di manodopera stagionale, aumenti sensibilmente il rischio che si diffonda la pratica del lavoro nero e del caporalato, a scapito del lavoro regolare e soprattutto sfruttando le persone costrette a vivere in clandestinità". E’ un passaggio della missiva che gli assessori regionali Andrea Corsini (Turismo e commercio), Vincenzo Colla (Lavoro e sviluppo economico) e Alessio Mammi (Agricoltura) hanno inviato ai ministri per i rispettivi settori. Ovvero, Daniela Santanché per il Turismo, Marina Elvira Calderone per Lavoro e politiche sociali, Adolfo Uso per Imprese e Made in Italy, Francesco Lollobrigida per l’Agricoltura. Gli assessori nel documento fanno riferimento alla emanazione del Dpcm (Decreto presidenza consiglio dei ministri) che definisce le cosiddette ’quote flussi’. Ovvero i lavorati extracomunitari che ogni anno vengono autorizzati al lavoro stagionale in Italia. Quote che, per l’Emilia Romagna, vengono ritenute ampiamente insufficienti: poco più di 1.500 persone complessivamente per l’agricoltura, circa 500 al turismo. Di qui la richiesta all’esecutivo di aumentarle: "Riteniamo necessario che si intervenga in sede di aggiornamento del Decreto tenendo inconsiderazione le reali esigenze segnalate dal sistema imprenditoriale attraverso le associazioni di categoria dei settori maggiormente interessati". "In base a quanto stimato dalle associazioni di categoria – scrivono gli assessori – le quote assegnate colmerebbero circa un quinto del fabbisogno necessario a coprire le esigenze, in particolare nel settore agricolo, nell’imminenza della stagione della raccolta, e per far fronte alle necessità del sistema turistico alberghiero. In una Regione in cui la percentuale di disoccupazione è al 5%, da considerarsi fisiologica, le 1.537 persone assegnate sono largamente insufficienti a far fronte alla prossima stagione".

Mario Gradara