Le lucciole sfidano il Covid Raffica di multe ai clienti

Da maggio ad agosto inflitte quasi 200 sanzioni dalla Polizia locale. L’assessore: "Il distanziamento sociale non è servito da deterrente" .

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Le lucciole sfidano il Covid: raffica di multe a prostitute e clienti nei mesi caldi dell’estate. Da fine maggio - quando è diventata operativa l’ordinanza comunale ’contingibile e urgente’ per contrastare il fenomeno nella sua versione stradale - al 20 agosto la polizia municipale ha fatto 182 sanzioni. Nello stesso periodo dello scorso anno - quando la parola Covid era sconociuta ai più - erano state 170. L’aumento nella prima estate post pandemia è stato all’incirca dell’otto per cento. "Evidentemente la regola del distanziamento sociale non hanno impedito l’avvicinamento tra prostitute e clienti", osserva non senza ironia l’assessore alla Sicurezza, Jamil Sadegholvaad. Le sanzioni inflitte a prostitute e clienti sono di 401 euro ciascuna. Ma mentre le signorine in genere non pagano il conto (salvo quelle tra le straniere che puntano a restare in Italia, magari aprendo un negozio, e vogliono essere ’a posto’ con la giustizia) i clienti sganciano all’istante, pronta cassa, forse per evitare che i verbali arrivino direttamente a casa, magari nelle mani della moglie.

"Di fatto il contrasto alla prostituzione di strada – prosegue l’assessore – è un’attività abbastanza complessa, perché il cliente va ’sorpreso’ nel momento in cui fa salire in macchina la donna, per poi appartarsi. Noi continueremo a contrastare il fenomeno, per quanto possibile con i nostri mezzi, tenendo conto che manca una normativa nazionale adeguata, e che la prostituzione in sè non costituisce reato". Infatti il Comune nell’ordinanza stagionale (in vigore fino al 31 ottobre) punta soprattutto sul decoro. Ma anche sulle manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale.

L’ordinanza sindacale prevede anche che "qualunque fatto o atto ritenuto rilevante ai fini fiscali riscontrato dagli agenti sarà portato a conoscenza dell’Agenzia delle Entrate e del

Comando provinciale della Guardia di Finanza per eventuali valutazioni". Mentre i maschietti restano traumatizzati dall’arrivo degli agenti, invendando le scuse più balzane, le lucciole non mostrano segni di preoccupazione. Alle pattuglie hanno raccontato che quasi nessuna è tornata al proprio Paese durante il lockdown. E’ una autentica guerra quella che si combatte contro la prostituzione di strada. Più volte operatori turistici, specie in zona sud, hanno lamentato la presenza delle lucciole fin dalla prima serata di fronte ad alberghi e ristoranti, quindi sulla passeggiata di famiglie con bambini. Il grosso delle prostitute è di origine straniera. Lo zoccolo duro è formato da romene, spesso poco più che ventenni. Poi ci sono bulgare e di altre nazioni dell’Est. Ancora, nigeriane (queste con ’protettore’) e trans peruviani, presenti sulla Statale, e sempre in zona sud al confine con Riccione.

Mario Gradara