Lupin delle lavanderie fa 13 colpi in un mese

Caccia al ladro seriale che scassina i distributori automatici di gettoni. L’ultimo blitz domenica scorsa tra viale Rimembranze e Marebello

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di Lorenzo Muccioli

Da un mese a questa parte, è diventato l’incubo dei titolari delle lavanderie self service di Rimini. Sarebbero almeno tredici quelle che il principale sospettato – stando alla descrizione dei testimoni, un uomo italiano sui trent’anni – avrebbe ripulito nell’arco delle ultime settimane in varie zone della città, da Miramare fino a Viserba.

Il modus operandi del malvivente grossomodo è sempre lo stesso. L’uomo si presenta in pieno giorno nelle lavanderie, generalmente al mattino presto, quasi sempre a volto scoperto. Armato di un piccolo piede di porco e di alcuni cacciaviti, si avventa sul distributore automatico di gettoni, forzandolo e scardinandolo. Dopo aver arraffato monete e qualche banconota (per un valore che nella maggior parte dei casi non va oltre qualche decina di euro), si allontana indisturbato, senza curarsi di essere ripreso dalle telecamere di sorveglianza dei luoghi in cui colpisce. In alcuni casi non si sarebbe fatto intimorire nemmeno dalla presenza di clienti all’interno della lavanderia.

Gli episodi, stando al racconto dei titolari, si sono letteralmente moltiplicati. Diverse le denunce arrivate in questi giorni ai carabinieri e alla questura. Per il momento il presunto ladro seriale non è stato ancora colto in flagranza di reato, ma le forze dell’ordine continuano a tenere d’occhio le lavanderie nella speranza di incastrarlo.

L’ultimo blitz del malvivente risale a domenica scorsa: tra le 7.30 e le 8 del mattino l’uomo sarebbe entrato in azione prima in un esercizio di viale Rimembranze e successivamente a Marebello, in entrambi i casi portandosi via il contenuto delle casse automatiche dopo averle scassinate con la solita tecnica. Dietro i tredici furti perpetrati nel territorio riminese, ci sarebbe sempre la stessa persona, almeno a giudicare dai filmati delle telecamere già acquisiti dagli investigatori.

"Fortunatamente – si sfoga il titolare di una delle lavanderie finite nel mirino del malvivente – nelle gettoniere non vengono mai lasciati troppi soldi, al massimo qualche decina di euro. Il vero problema è legato ai danni causati da questa persona. Possono volerci anche dei giorni prima che le casse distrutte vengano riparate e nel frattempo siamo costretti a rimanere fermi con la nostra attività, perdendo una fetta consistente dell’incasso. Per non parlare poi di chi è stato costretto ad acquistare nuovi distributori di sana pianta, spendendo anche non poco. Abbiamo presentato diverse denunce, ma fino a questo momento non è stato possibile fare nulla per contrastare i furti. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano intervenire rapidamente per assicurarlo alla giustizia".

Alcuni altri titolari rimasti vittime dei furti sarebbero persino riusciti a risalire all’identità dell’uomo grazie ad alcuni tatuaggi, ma le indagini al momento sono ancora in corso.