Medico no vax di Rimini utilizza i funghi contro il Covid: ordine apre indagine

Procedimento disciplinare avviato dall’Ordine contro un dottore per le sue affermazioni sui vaccini e sulla prevenzione del virus

Pazienti a colloquio con i medici all’hub vaccinale di Rimini

Pazienti a colloquio con i medici all’hub vaccinale di Rimini

Rimini, 15 novembre 2021 - ​Nessuno sconto ai medici ritenuti No vax. Sono una decina quelli per cui l’Ordine avvierà un procedimento disciplinare, perché sconsigliavano ai loro pazienti di fare il vaccino anti-Covid. Tra loro molti sono già stati sospesi dall’Ausl perché hanno rifiutato di immunizzarsi.

Medico no vax sospeso dall’Ausl di Bologna: disagi per 2mila pazienti - La mappa dei sanitari sospesi in Emilia Romagna. Un esercito di oltre 1.500 no vax I camici bianchi sanzionati perché non vaccinati sono stati fin qui oltre una sessantina, ma alcuni dopo la sospensione hanno fatto retromarcia e sono andati a vaccinarsi per poter tornare al lavoro. Restano comunque oltre 50 i dottori attualmente sospesi: sono il 2,5% sul totale degli iscritti all’Ordine dei medici di Rimini, ben oltre la percentuale nazionale. Uno dei dottori sospesi, un medico di famiglia che vive e lavora a Rimini, oltre alla sospensione (in vigore dal 6 settembre) deve affrontare il procedimento disciplinare che l’Ordine ha avviato nei suoi confronti, per alcune dichiarazioni rilasciate pubblicamente sul Covid e sui metodi per prevenirlo. Il dottore ha dichiarato di non avere paura del Covid ("se si mantiene un buon sistema immunitario il virus non spaventa"), spiegando che per prevenire l’infezione aveva assunto funghi medicali che sono immunostimolanti. Queste affermazioni e altre, in particolare sull’efficacia dei vaccini e le reazioni avverse, non sono passate affatto inosservate. L’Ordine pertanto ha ritenuto di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del dottore, che è stato chiamato a dare spiegazioni. Il procedimento è iniziato da poco, ed è tuttora in corso. E’ uno dei primi casi nel Riminese, non sarà l’unico. Anche perché l’Ordine dei medici da tempo sta monitorando attentamente i social (e non solo) per valutare le posizioni tenute dagli iscritti sulla pandemia e sulla campagna vaccinale.