Sconsigliavano il vaccino: medici nel mirino

L’Ordine apre un’indagine disciplinare sui dottori che scoraggiavano i pazienti a immunizzarsi. Alcuni segnalati dai loro stessi assistiti

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di Manuel Spadazzi

C’è chi non ha voluto vaccinarsi, e per questo è stato sospeso dall’Ausl. Ma diversi medici riminesi, compresi alcuni dottori di famiglia, si sono spinti più in là. Non soltanto hanno rifiutato di immunizzarsi, ma hanno sconsigliato di farlo anche ai loro pazienti, durante i colloqui in studio e al telefono. Dopo le varie segnalazioni pervenute l’Ordine dei medici di Rimini ha deciso di avviare un’indagine disciplinare sul comportamenti di alcuni colleghi.

In alcuni casi le segnalazioni sono arrivate dopo che i dottori sono stati sospesi dall’Ausl per essersi rifiuati di vaccinarsi. Alcuni pazienti hanno raccontato di come i medici abbiano sconsigliato loro vivamente di andare a fare la prima dose. L’hanno fatto utilizzando gli argomenti tipici dei No vax, dicendo che i vaccini anti-Covid sono sperimentali" e "non si conoscono ancora a fondo le reazioni avverse che possono provocare". A chi soffre di particolari patologie, alcuni hanno detto che fare il vaccino sarebbe stato "pericoloso". Le segnalazioni sono ora al vaglio della commissione disciplinare dell’Ordine dei medici, che chiamerà i medici segnalati per aver sconsigliato il vaccino pretendendo spiegazioni. Sono almeno una decina i dottori finora segnalati all’Ordine, e tra questi ci sono sia medici di base sia alcuni liberi professionisti che lavorano per cliniche e ambulatori privati. Non tutti, tra i segnalati, sono già stati sanzionati per la mancata vaccinazione, ma è un fatto che tra loro i non vaccinati siano la maggioranza.

L’Ordine dei medici (l’abbiamo scritto nei giorni scorsi) intanto ha avviato anche un’indagine disciplinare sui certificati di esonero dal vaccino sospetti. Sotto la lente numerose richieste di esenzione firmate da diversi medici riminesi, per permettere così ai propri assistiti di non vaccinarsi e di ottenere comunque il Green pass. La valutazione è ancora in corso ma, come spiegato il presidente dell’Ordine Maurizio Grossi, se in alcuni casi probabilmente i medici hanno peccato di superficialità e disattenzione, in altri il sospetto è che i dottori siano stati compiacenti. "Ma tra i certificati sospetti, da quanto ne sappiamo, pochi sono stati firmati da medici di base", spiegano dalla Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale) Corrado Paolizzi e Bruno Sacchetti. Che poi assicurano: "Su questo tema avevamo raccomandato la massima attenzione ai colleghi. Le patologie per le quali è previsto l’esonero dal vaccino sono state ben indicate dagli enti preposti. Pertanto abbiamo sempre consigliato di limitarsi a specificare solo la patologia sofferta dal paziente, lasciando poi al competente ufficio Ausl per l’esonero vaccinale la decisione".